Quotidiano Energia - Meno progetti presentati, meno titoli riconosciuti e risparmi generati ai minimi storici.
Non è un quadro roseo quello che emerge dal rapporto 2021 sui certificati bianchi pubblicato dal Gse.
I progetti scendono dai 1.386 del 2020 a 947: di questi, 764 sono Richieste di verifica e certificazioni a consuntivo (Rvc-C) mentre 183 sono Richieste di verifica e certificazioni analitiche (Rvc-A) ai sensi del DM 28 dicembre 2012.
Nel 2021 sono stati inoltre presentati 418 progetti a consuntivo, 36 progetti standardizzati, 318 richieste a consuntivo, 15 richieste standardizzate, 52 Comunicazioni Preliminari (CP) e 6 richieste di verifica preliminare (Rvp) ai sensi del DM 11 gennaio 2017 e s.m.i..
I Tee riconosciuti sono poco più di 1,1 milioni, il 35% in meno rispetto agli 1,7 mln del 2020 e ai livelli minimi dal 2007. Stesso trend per i risparmi energetici ottenuti, che si attestano a 0,35 mln di Tep, toccando il minimo storico dal lancio del meccanismo, avvenuto nel 2006.
Sul fronte dei prezzi, il valore medio del 2021 si attesta a 267 €/Tep (+2%) ma dopo la pubblicazione del DM 21 maggio 2021 con cui il Mite ha ridefinito le quote d’obbligo per il 2021/2024 si è registrata “una significativa inversione di tendenza” con un progressivo ritorno verso i 260 €, dopo il picco di 290 € di marzo.
Dinamiche analoghe nella piattaforma bilaterale, con un prezzo medio in rialzo dell’1% a 243 € e un differenziale rispetto al valore di mercato a 24 € (dopo un massimo di 54 € toccato a gennaio). Tuttavia, il divario si riduce a circa 5 € se si considerano solo le transazioni bilaterali con prezzo superiore a 1€, rappresentative del 92% del totale nel 2021.