ROMA - Volvo ha svelato a Stoccolma la nuova generazione del suv XC90, un elemento chiave della strategia del costruttore sino-svedese che prevede di arrivare a 800.000 unità vendute (quasi il doppio) entro il 2020. ''Questo è uno dei giorni più importanti nella nostra storia - ha detto il CEO di Volvo Hakan Samuelsson - perché non stiamo solo lanciando una nuova auto ma stiamo anche rilanciando il nostro brand''. Primo modello sviluppato integralmente sotto la nuova proprietà Zhejiang Geely Holding, che ha acquistato la Volvo nel 2010, l'XC90 verrà esposto per la prima volta in pubblico all'imminente Salone dell'Auto di Parigi e - riferisce Automotive News Europe - verrà lanciato commercialmente all'inizio del 2015 sia in Europa che negli Stati Uniti. Volvo ha impiegato tre anni per sviluppare questo suv di gamma alta, come parte di un investimento di 11 miliardi di dollari riguardante i nuovi modelli e i nuovi stabilimenti. L'XC90 segna il distacco dalla Ford (che controllava Volvo prima della Geely) in quanto non utilizza nessuna parte meccanica e nessun elemento condiviso con il costruttore americano. Nel nuovo suv debutta, inoltre, la nuova Scalable Product Architecture SPA) che servirà per tutti i futuri modelli Volvo ad esclusione di quelli subcompatti che - specifica Automotive News Europe - saranno realizzati partendo da piattaforme di origine Geely. L'inedita architettura SPA ha permesso ai progettisti Volvo di realizzare un suv meno imponente ma al tempo stesso più spazioso all'interno. Oltre al miglioramento dell'aerodinamica, il nuovo XC90 risulta più leggero e, grazie anche all'ultima generazione di propulsori, molto meno 'assetato' di carburante rispetto al modello attuale che era nato ben 12 anni fa.