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Ecco la Golf GTE, l’ibrido plug-in secondo Volkswagen

Sportiva e parsimoniosa, arriva a febbraio a 37.000 euro

Redazione ANSA ZURIGO

ZURIGO - Volkswagen ha celebrato i quaranta anni della Golf aggiungendo una nuova GT alle storiche GTI e GTD, che nel 1976 e nel 1982 hanno inventato il concetto di 'compatta sportiva'. Si chiama GTE, con l'ultima lettera che richiama evidentemente alla sua anima elettrica, sebbene la propulsione sia mista, perché si avvale anche della benzina. È una hybrid plug-in, per dirla con due parole e insieme alla e-Golf, che rifugge qualsiasi combustibile fossile, fa della gamma Golf la più completa al mondo, quanto ad alimentazioni: benzina, diesel, metano, ibrido ed elettrico, tutti disponibili nella stessa auto. Per vederla sul nostro mercato bisognerà aspettare febbraio e mettere in conto una spesa di circa 37.000 euro. "Due anni fa, al lancio della Golf di settima generazione, annunciammo di essere pronti per commercializzare l'ibrido - ha dichiarato Andrea Alessi, Direttore di Volkswagen Italia, durante la presentazione internazionale di Zurigo - ma dicemmo anche di volerlo fare solo quando il mercato fosse stato pronto per riceverlo. Ora quel momento è arrivato". In effetti, il segmento delle ibride-elettriche in Italia è passato da una quota dello 0,3% nel 2011 all'1,2% del 2013, con una proiezione per il 2014 dell'1,5%. I numeri sono ancora piccoli, ma la disponibilità di nuovi prodotti potrà ingolosire tanti potenziali clienti, soprattutto se si tratta di un modello come la Golf GTE, che unisce l'efficienza energetica con un carattere sportivo e un design molto 'cool'. Il powertrain, infatti, prevede un 1.4 TSI da 150 CV e un' unità elettrica da 102 CV che complessivamente esprimono 204 CV e 350 Nm di coppia, gestiti dal cambio DSG a 6 rapporti. Così, l'accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi è molto vicina a quella della GTD (7,5 s), allo stesso modo della velocità massima (222 contro 230 km/h), ma i consumi sono drasticamente più bassi, a patto che la batteria da 8,7 kWh sia carica. La GTE, infatti, come tutte le plug-in hybrid è influenzata dalla quantità di elettricità immagazzinata negli accumulatori. Uscendo di casa con il 'pieno' di corrente (3:45 ore per la ricarica completa) si possono percorrere fino a 50 km senza mai far intervenire l'unità termica; quando, invece, il pacco batterie si 'svuota' la Golf si comporta come una ibrida classica e consuma in media 4,5 L/100 km. Ma si tratta delle due situazioni estreme, per questo il consumo medio omologato è di 1,5 /100 km (35 g/km di CO2), ottenuto partendo con la batteria carica e guidando in modalità 'auto hybrid', con piccoli e mirati interventi del motore termico. Più difficile a dirsi che a farsi, perché questa Golf è davvero facile e amichevole da utilizzare, anche molto piacevole nella guida, in particolare se si preme il pulsante 'GTE' accanto al cambio, che regola il powertrain per avere le massime prestazioni. L'assetto abbastanza rigido è fedele ai geni 'Gran Turismo', lo sterzo è preciso e negli inserimenti in curva si può sfruttare il freno motore fornito dalla rigenerazione della batteria. Ma questa Golf mantiene anche le doti di auto da famiglia, grazie alle 5 porte e alla piattaforma MQB, che ha permesso di integrare tutti i componenti senza rinunciare all'abitabilità interna e alle sospensioni posteriori multilink; l'unica perdita, rispetto alle altre GT, sono i 108 litri di bagagliaio 'rubati' dagli accumulatori, ma viste le caratteristiche globali dell'auto, si accetta volentieri l'ammanco.

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