(di Alessandro Vai)
GIRONA - "Uscire dal segmento C fu una scelta strategica a livello europeo - ha spiegato Bruno Mattucci, ad di Nissan Italia - Inventammo il concetto di crossover che, tuttavia, non piace a tutti. Per questo ora torniamo con una berlina tradizionale, progettata completamente in Europa e per gli europei, con l'obiettivo di conquistare nuovi clienti". Ci troviamo a Girona, per la presentazione internazionale della Nissan Pulsar, che viene prodotta qui vicino, a pochi chilometri da Barcellona, in 64.000 esemplari all'anno. In Italia arriverà nelle concessionarie il 3 ottobre (porte aperte il 18-19 ottobre), con prezzi a partire da 17.900 euro e una previsione di vendita di 2.000 esemplari per il 2014, che diventeranno 5.000 a pieno regime, nel 2015. Sotto il cofano ci sono il 1.2 DIG-T a benzina e il 1.5 dCi diesel, a cui si aggiungerà in primavera il 1.6 DIG-T da 190 CV, probabilmente accompagnato da una versione sportiva; in un secondo momento arriverà anche la bi-fuel a GPL, che è ancora in fase di sviluppo. "Chi cerca un prodotto del segmento C ha le idee chiare - ha aggiunto Mattucci - non sceglie tra berline e crossover ma preferisce una sola tipologia di auto". La Pulsar, essendo un modello del tutto nuovo, dovrà andare 'a caccia' dei suoi futuri proprietari che, secondo il management Nissan, arriveranno per il 54% dalla stessa categoria delle compatte, per il 22% da auto più grandi (monovolume del segmento C e berline del D) e per il 24% da vetture più piccole (segmento B). Tra le sue armi migliori c'è sicuramente l'abitabilità, in particolar modo per i passeggeri posteriori che beneficiano del passo di 2,70 metri - misura massima che si trova tra le concorrenti - davvero notevole in relazione alla lunghezza di 4,38 m. Anche il bagagliaio, con 385 litri, è molto capiente. Ma, come tutte le Nissan, la nuova due volumi si vuole distinguere per i contenuti innovativi, che però diano un vantaggio reale ai clienti. Ecco, quindi, il pacchetto Nissan Safety Shield, che integra una serie di sistemi di assistenza alla guida evoluti, come il rilevamento degli oggetti in movimento, l'allarme di abbandono corsia e dell'angolo cieco; c'è anche l'Around View Monitor che consente di visualizzare sulla plancia un'immagine a 360° della realtà esterna all'auto, risultando molto utile nelle situazioni di parcheggio per verificare i dintorni. La gamma è declinata negli allestimenti Visia, Acenta e Tekna, già dal primo sono di serie 6 airbag, il climatizzatore, il cruise control e lo Start/Stop, che contribuisce ad abbassare i consumi dei due quattro cilindri disponibili. Il 1.2 DIG-T turbocompresso a iniezione diretta, infatti, ha un consumo omologato di 5 L/100 km (117 g/km di CO2), ma esprime 115 CV e 190 Nm di coppia a 2.000 giri. Il 1.5 dCi, dal canto suo, eroga 110 CV e 260 Nm tra i 1.750 e i 2.500 giri, accontentandosi di 3,6 L/100 km, con 94 g/km di emissioni di CO2. Su entrambe le motorizzazioni è di serie un cambio manuale a 6 rapporti che, peraltro, sono molto lunghi. Lo si avverte chiaramente nella marcia autostradale, quando a 130 km/h il 1.2 benzina si trova a 2.600 giri, contribuendo alla silenziosità dell'abitacolo, che è disturbata solo leggermente dal rotolamento delle gomme. In ogni caso, la Pulsar se la cava bene in tutte le situazioni, sfoggiando una stabilità a prova di bomba e un comportamento stradale sincero. Merito delle buone regolazioni delle sospensioni (McPherson all'anteriore e ponte interconnesso al posteriore) e della rigidità del telaio che è basato sulla piattaforma modulare CMF e sfrutta diversi elementi della Qashqai.