ROMA - Dopo la passerella europea al Salone di Francoforte, la quarta generazione della Toyota Prius si prepara a conquistare le strade, forte di emissioni di CO2 di appena 70 grammi al chilometro e di consumi medi nel ciclo combinato di soli 3,0 l/100 km. I dati, ancora in fase di omologazione, se confermati mostrano un deciso passo in avanti rispetto al modello in sostituzione, per quel che riguarda l'efficienza e il rispetto dell'ambiente: sono ben 19 i grammi di CO2 e 0,9 i litri di benzina in meno ogni 100 chilometri. Costruita sulla nuova piattaforma globale del gruppo, denominata TNGA (Toyota New Global Architecture), che assicura una rigidità della scocca migliorata del 60%, l'ibrida giapponese presenta una ''power unit'' affinata che affianca al motore elettrico da 72 Cv un quattro cilindri ''milleotto'' a ciclo Atkinsons da 98 Cv. La loro azione combinata garantisce una potenza massima di 122 cavalli e permette alla vettura nipponica di accelerare da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi, con una ripresa dichiarata da 80 a 120 km/h in 8,3 secondi. A livello tecnico da segnalare, inoltre, che il differenziale e l'unità di controllo della potenza sono stati ridisegnati per ottenere una riduzione di peso e un miglioramento dell'efficienza. Nuova anche la batteria al nichel-metallo idruro (NiMH), più compatta e con una densità energetica incrementata. Lunga 4,54 metri, larga 1,76 e alta 1,47, con un passo di 2,7 metri, la Prius propone linee futuristiche di particolare impatto, curate dal punto di vista dell'aerodinamica e un sottoscocca ottimizzato nelle forme: il risultato è un coefficiente di penetrazione (Cx) passato dal precedente 0,25 all'attuale 0,24.