A Genova ogni pediatra ha in carico 10 bambini a rischio di gravi abusi ma spesso non lo sa; così come per esempio si stima che in una scuola frequentata da una media di 500 bambini 5 siano riconosciuti esposti al pericolo di abusi. Ed è per diffondere consapevolezza e costruire una rete di medici 'salva-bimbi' che il progetto 'Stop agli abusi sui bambini' continua nel suo tour itinerante facendo tappa in Liguria e arriva domani a Genova con un corso di formazione, dall'approccio innovativo e molto pratico, rivolto ai pediatri.
Lanciato e sostenuto dalla casa farmaceutica Menarini, con un investimento di un milione di euro - in collaborazione con la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) - il progetto punta a creare in tutte le Regioni italiane una rete di medici sentinella; vedrà impegnati pediatri 'trainer' e 'a cascata' arriverà a coinvolgere 15.000 tra pediatri e medici di base.
Nel nostro Paese - viene spiegato - "sono 70-80 mila i bimbi e gli adolescenti che, secondo le statistiche, subiscono ogni anno violenze e abusi ma troppo poche sono le denunce. "Con riferimento alla popolazione infantile, ogni pediatra a Genova e provincia, ha in carico tra i suoi assistiti 10 bambini a rischio di maltrattamenti gravi, tra cui l'abuso sessuale - dichiara Giorgio Conforti, presidente Sip della Liguria - in molti casi però è emerso che il pediatra non era a conoscenza dell'abuso perché mancava un suo coinvolgimento da parte dei servizi sociali". Inoltre, "si stima anche che in una scuola che conta mediamente 500 bambini 5 sono riconosciuti a rischio abusi".
"Riteniamo che la figura del pediatra - osserva Luigi Nigri, responsabile del progetto per Fimp - svolga un ruolo centrale nella lotta agli abusi sui minori di qualsiasi genere e grado.
Ma per fare emergere il sommerso e dare un aiuto concreto alle piccole vittime senza voce è necessario conoscere gli strumenti clinici e giuridici e gli atteggiamenti più appropriati da assumere".
"La difesa dei bambini è lo spirito che anima questo progetto ambizioso e coinvolgente - dicono Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, presidente e vicepresidente del gruppo Menarini - e che rende l'Italia un esempio per tutti gli altri Paesi".