Martina, riassumendo la posizione assunta dai ministri dell'agricoltura dell'Ue, il 13 ottobre scorso a Lussemburgo, precisa anche che "i costi per gli agricoltori non devono essere superiori al guadagno che raggiungerebbero per il cambiamento climatico, e le specificità del settore agricolo, tra cui il suo basso potenziale di attenuazione (del clima ndr), dovrebbero essere adeguatamente presi in considerazione". Nelle discussioni per la futura strategia europea su clima-energia per il 2030, i ministri dell'agricoltura europei - ricorda Martina nella lettera a Van Rompuy - hanno focalizzato il dibattito sulle opzioni politiche disponibili, chiedendosi se la questione delle modifiche sull'utilizzo del suolo e delle foreste, doveva essere incluso nell'obiettivo di riduzione dei gas ad effetto serra, come proposto dalla Commissione europea.
A questo quesito - scrive Martina - "i ministri hanno suggerito la prudenza". L'approccio - precisa ancora- "dovrebbe essere discusso solo dopo un'analisi approfondita di tutti i dati e dopo aver applicato nell'Unione europea un metodo di calcolo unificato".
Quanto alle misure politiche - conclude Martina - "i ministri ritengono che la Pac sia già sulla buona strada e che la politica di sviluppo rurale rappresenti una buona base per la lotta ai cambiamenti climatici e per azioni di adattamento in agricoltura".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA