"L'informazione ai consumatori va data, ma saranno loro a scegliere", ha affermato il presidente della commissione ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via, "vogliamo coinvolgere gli attori di filiera dando un'informazione corretta ai consumatori, è stato il nostro obiettivo finora e continuerà ad esserlo anche in questo mandato". L'etichettatura, infatti, "può dar luogo a fenomeni interpretativi" veicolando determinate informazioni che possono essere "utilizzate in modo diverso", come per esempio fa il sistema del semaforo in Gran Bretagna e contro cui la Commissione Ue ha aperto una procedura d'infrazione poiché crea una discriminazione tra gli alimenti.
E' però ugualmente importante, ha sottolineato Renate Sommer, la relatrice sul regolamento dell'etichettatura dei cibi, "l'educazione alimentare" a casa e a scuola. Perché l'obiettivo del legislatore deve essere quello di permettere ai consumatori di "fare una scelta consapevole" ma non di scegliere al posto loro. Secondo l'eurodeputata tedesca, però, può essere considerata discriminazione anche l'indicazione di origine delle carni, in quanto all'interno dell'Ue le norme sanitarie e di sicurezza alimentare sono le stesse. "In questo dibattito c'è bisogno di equilibrio e buon senso", ha chiesto Alessandro Cagli di Ferrero, ricordando che è sempre la stessa l'etichetta su cui diversi regolamenti impongono di segnalare non solo ingredienti od origine ma anche ecocompatibilità e così via. Il sistema di etichettatura deve quindi essere "semplice ma non semplicistico", evitando la "demonizzazione" ma anche l'effetto "marketing". Il dibattito su questi temi dimostra "la centralità acquisita dal tema dell'alimentazione a livello mondiale" ed è per questo che l'Expo di Milano, "uno dei fili rossi del semestre di presidenza italiana" ha ricordato il rappresentante permanente aggiunto presso l'Ue Marco Peronaci, sarà dedicata a questo argomento, ha sottolineato l'ambasciatore italiano presso il Belgio Alfredo Bastianelli. E la partecipazione dell'Ue all'Expo sottolinea l'impegno europeo, ha detto il commissario generale Ue per l'Expo David Wilkinson, per una "risposta collettiva e su come espandere la produzione mondiale di cibo in modo equo e sostenibile".
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