"L'acido tartarico - spiega l'avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare - è una sostanza estratta delle uve, da sempre impiegato nei dentifrici, i farmaci, il latte per neonati, le caramelle, le marmellate e i succhi di frutta, pane e dolci, nel vino. Ora però si è fatto strada sul mercato un acido tartarico sintetico, di provenienza asiatica, derivato dal benzene. Già nel 1977 studi dimostravano che si accumula nei reni portandoli a nefrosi e il Comitato scientifico dell' Alimentazione umana ne aveva escluso l'utilizzo negli alimenti, in Europa, nel 1991. Ma i recenti regolamenti europei sull' utilizzo degli additivi negli alimenti non distinguono tra il naturale e il sintetico esponendoci al rischio".
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