Secondo Putin "ci sono stati diversi calcoli da parte dei nostri partner europei". "Qualcuno - ha spiegato il presidente russo al Forum economico di San Pietroburgo e dopo aver incontrato il premier greco Alexis Tsipras - ha parlato di perdite per i produttori europei che ammontano a 40-50 miliardi di dollari e gli ultimi dati che ho sentito dall'Europa indicano che potrebbero sfiorare i 100 miliardi".
Da Bruxelles nessuna smentita o presa di posizione ufficiali.
In compenso arriva la conferma che lunedì prossimo i ministri degli esteri vareranno senza discussione l'estensione fino al 31 gennaio 2016 delle sanzioni economiche decise a luglio scorso dopo l'abbattimento del volo MH17, già concordata mercoleì scorso a livello di ambasciatori. E domani sulla Gazzetta Ufficiale sarà pubblicato il rinnovo del congelamento dei beni e del divieto di viaggio imposti dopo l'invasione della Crimea.
"Non è in discussione ad alcun livello" l'ipotesi di rafforzare ulteriormente le sanzioni economiche, spiegano alte fonti diplomatiche europee, ma è plausibile pensare che la decisione di estendere quelle già in atto sarebbe stata molto più difficile se l'impatto delle sanzioni fosse quello descritto da Putin. Lo fanno notare alti funzionari, mentre la Commissione fa circolare uno studio che evidenzia un aumento del +6% dell'export di prodotti agroalimentari a febbraio 2015 rispetto allo stesso mese del 2014, mentre nel periodo agosto-febbraio l'aumento dell'export è stato del 2% (+1,667 miliardi). "E' segno che i produttori europei - osservano le fonti - sono riusciti a trovare nuovi clienti soprattutto negli Stati Uniti ed in Cina". Dove l'export europeo, nei sette mesi di embargo agroalimentare russo, è aumentato rispettivamente del +12% e +16%, a fronte del crollo del -41% verso la Russia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA