L'Italia è stato il secondo paese europeo, dopo la Francia, a notificare a Bruxelles uno schema di decreto che prevede una sperimentazione per due anni di un'etichetta di origine obbligatoria per il latte, e il latte usato come ingrediente negli alimenti prodotti sul territorio nazionale. Nonostante la Commissione Ue si sia sempre pronunciata a favore di un'etichettatura di origine su base volontaria e contro l'indicazione obbligatoria, Parigi ha ricevuto il via libera da Bruxelles all'inizio di luglio. La decisione ha fatto riaffiorare la spaccatura, già emersa prima del 2011 nel dibattito sul regolamento per l'etichetta europea, tra i paesi favorevoli e quelli contrari alla misura. Tensioni tornate ad emergere sia in un dibattito nel comitato per la catena alimentare (Paff) a metà settembre, sia nella discussione tenuta dai ministri sul tema durante il Consiglio agricoltura del 10 ottobre. La decisione finale, però, spetta alla Commissione che, a quanto sembra, avrebbe deciso per il disco verde al decreto italiano.
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