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Migranti: Ue contro l'Italia su ricollocamenti e rimpatri

Migranti: Ue contro l'Italia su ricollocamenti e rimpatri

Bruxelles invia lettera ai 28,cambio marcia su ricollocamenti

BRUXELLES, 10 febbraio 2016, 17:44

Redazione ANSA

ANSACheck

Migranti, tre mesi alla Grecia per sanare carenze a frontiere © ANSA/AP

Bruxelles,lettera a 28,cambio marcia su ricollocamenti "Oggi ho inviato una lettera a ogni ministro dell'interno" dei 28 "con un messaggio chiaro", ovvero "dobbiamo cambiare marcia ai ricollocamenti" per cui "le decisioni prese devono essere attuate immediatamente". Così Dimitri Avramopoulos di fronte al bassissimo numeri ricollocamenti Ue di rifugiati effettuato finora. Il commissario Ue ha rassicurato l'Italia sulla procedura per le impronte: non ci sarà nessuna nuvola su questa questione che ha amareggiato il premier Matteo Renzi.

Ue, costo ripristino controlli fino a 18 mld I costi della reintroduzione permanente o a lungo termine dei controlli alle frontiere interne nell'area Schengen ammonterebbero ad una cifra che si aggira tra i cinque ed i diciotto miliardi l'anno, solo di costi generali diretti. Emerge da una comunicazione approvata oggi dalla Commissione Ue.

Rapporto Commissione Ue "Nonostante il fatto che i ricollocamenti dall'Italia siano iniziati alcune settimane prima rispetto alla Grecia, sono ancora molto indietro rispetto" all'obiettivo dei 39.600 rifugiati in due anni.  Finora sono stati ricollocati solo 279 migranti dall'Italia, con 200 richieste pendenti rimaste tuttora senza risposta. "Il basso tasso" di ricollocamenti, però, "è largamente dovuto ai limitati arrivi di migranti" con i requisiti per beneficiarne.

"L'Italia ha compiuto oltre 14mila rimpatri di persone che non avevano diritto all'asilo nel 2015 e ha partecipato a 11 voli Frontex congiunti di richiedenti asilo respinti", ma "questo resta insufficiente nel contesto di oltre 160mila arrivi" nello scorso anno. 

Secondo passo della procedura d'infrazione aperta a luglio 2013 contro l'Italia perché non ha notificato le misure con cui ha trasposto la direttiva del 2011 sui 'residenti di lungo periodo' che estende le regole per prendere la residenza anche ai rifugiati. In base ad esse, chi ha l'asilo può acquisire la residenza permanente esattamente come i cittadini dei Paesi terzi, dopo cinque anni di soggiorno legale. Bruxelles ha inviato la 'lettera di messa in mora' anche a Francia, Grecia, Lettonia e Slovenia per la stessa mancanza.

3 mesi a Grecia per sanare carenze frontiere Accordo dei 28 sulle raccomandazioni ad Atene, affinché rimedi alle "serie carenze" nella gestione delle frontiere esterne. Il testo, approvato dagli ambasciatori Ue sarà formalizzato all'Ecofin di venerdì, quando scatteranno i tre mesi per la Grecia per mettersi in regola. Non appena le raccomandazioni saranno aprovate, la Commissione Ue potrà avanzare raccomandazioni specifiche attivando l'articolo 19b del Codice Schengen, terza tappa su quattro nell'iter per l'articolo 26, per controlli ai confini interni fino a due anni.

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 I rapporti pubblicati oggi serviranno da base per le discussioni sulla questione migranti tra i leader dei 28 al vertice Ue della prossima settimana, dove non si parlerà di sola 'Brexit'.

Gli ambasciatori dei 28 riuniti nel cosiddetto Coreper dovrebbero approvare le raccomandazioni del Consiglio basate sulla valutazione del sistema Schengen che danno alla Grecia tre mesi di tempo, in base a quanto previsto dal'articolo 19.a del codice Schengen, per rimediare alle mancanze rilevate. Inoltre la raccomandazione prevede che alla scadenza dei tre mesi possa essere attivato l'art. 26 che estende a due anni i controlli in certi tratti della frontiera. Se la Grecia si sarà adeguata, indicano fonti europee, la seconda fase non scatterà. L'adozione formale della raccomandazione è prevista come 'punto A' (cioè senza discussione' dal Consiglio Ecofin di venerdì 12 febbraio - prima formazione di Consiglio disponibile - e a far data da quel giorno scatteranno i tre mesi di tempo per la Grecia.

 

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