BRUXELLES, 4 MAG - La Commissione europea oggi ha presentato anche la proposta di istituire un'agenzia dell'Ue per l'asilo. L'iniziativa punta a trasformare l'attuale Ufficio europeo di sostegno all'asilo (Easo) in una vera e propria agenzia Ue per l'asilo, con un mandato rafforzato e funzioni ampliate per affrontare eventuali carenze strutturali nell'applicazione del sistema di asilo comunitario.
Uno dei principali nuovi compiti dell'agenzia sarà il monitoraggio del nuovo sistema di Dublino, e la garanzia di una maggiore convergenza nella valutazione delle domande di protezione internazionale nell'intera Unione.
Così come per l'agenzia Ue delle guardie di frontiera, il ruolo e le funzioni dell'agenzia per l'asilo saranno ampliati in materia di assistenza tecnica e operativa, con la possibilità di inviare squadre di sostegno da una riserva di esperti composta da un minimo di 500 tecnici degli Stati e da esperti distaccati dall'agenzia. Le squadre potranno intervenire in aiuto ai Paesi che si trovano alle prese con flussi sproporzionati.
Al fine di sostenere l'attuazione pratica della riforma di Dublino, la Commissione Ue oggi ha proposto anche di adeguare e rafforzare il sistema Eurodac e di espanderne le finalità, agevolando i rimpatri e contribuendo a combattere la migrazione irregolare.
La proposta amplierà il campo di applicazione del regolamento Eurodac per includere la possibilità per gli Stati membri di salvare e consultare dati di cittadini di Paesi terzi o di apolidi che non richiedono protezione internazionale e il cui soggiorno irregolare nell'Ue viene scoperto, affinché possano essere identificati a fini di rimpatrio e riammissione.
Nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati, la proposta permette inoltre agli Stati membri di salvare più dati personali in Eurodac, quali nomi, date di nascita, nazionalità, particolari sull'identità o documenti di viaggio, e immagini dei volti delle persone. L'aumento delle informazioni nel sistema consentirà alle autorità di immigrazione e asilo di identificare facilmente un cittadino irregolare di un paese terzo o un richiedente asilo senza dover richiedere le informazioni ad un altro Stato membro separatamente, come avviene ora.
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