BRUXELLES - Il comitato etico dell'esecutivo europeo dovrà rivalutare la compatibilità dell'attività svolta dall'ex presidente della Commissione europea Manuel Barroso come consulente della banca d'affari Goldman Sachs con le norme del Trattato dell'Unione. Lo ha chiesto l'Ombudsman europeo, Emily O'Reilly, al termine di un'inchiesta durata un anno e avviata in seguito a tre separate denunce ricevute in merito all'attività svolta dallo stesso Barroso come lobbista.
La richiesta di O'Reilly, si legge in una nota, è legata al fatto che il primo ok alla compatibilità giunto dal comitato etico era subordinato all'impegno preso dall'ex presidente di non fare attività di lobby presso l'esecutivo europeo. Un impegno poi messo in dubbio dall'incontro avuto da Barroso con un vicepresidente della Commissione. L'Ombudsman ha anche chiesto alla Commissione di valutare la possibilità di chiedere a Barroso di astenersi da attività di lobby presso l'esecutivo Ue ancora per alcuni anni.
"Gli ex commissari - osserva O' Reilly nella nota - hanno il diritto di lavorare dopo aver svolto il loro incarico istituzionale, ma come ex funzionari pubblici devono anche assicurare che le loro attività non alimentino la sfiducia dei cittadini nell'Ue". Una situazione che si è verificata nel caso di Barroso in seguito al quale, rileva ancora l'Ombudsman, si è determinato un "grave turbamento" tra i cittadini.
"Molto di questo sentimento negativo - sostiene O'Reilly - avrebbe potuto essere evitato se la Commissione a suo tempo avesse preso una decisione formale sui rapporti tra Barroso e Goldman Sachs chiedendogli di astenersi da attività di lobby. Il riesame del caso da parte del comitato etico - conclude l'Ombudsman - dimostrerebbe che la Commissione ha preso molto seriamente le preoccupazioni dell'opinione pubblica e i danni causati all'immagine delle istituzioni europee".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA