Un accordo informale, raggiunto da Parlamento e Consiglio nel dicembre 2016, stabilisce che uno Stato membro, quando decide di avviare negoziati con un Paese terzo per modificare o concludere un accordo intergovernativo sull'energia, debba informarne la Commissione europea per iscritto prima dell'inizio dei colloqui.
Allo stato attuale, gli Stati membri sono tenuti a presentare tali accordi alla Commissione solo dopo la loro firma.
Secondo le nuove norme, la Commissione può rispondere alla comunicazione da parte di uno Stato membro fornendo un parere su come garantire che l'accordo da negoziare sia compatibile con il diritto dell'Unione. La Commissione avrà cinque settimane per informare il paese in questione dei dubbi sull'accordo in corso e dodici ulteriori settimane per esprimere un parere sulla compatibilità del contratto con il diritto comunitario.
Se uno Stato membro non dovesse tener conto del parere della Commissione nella versione ratificata dell'accordo, dovrà spiegare per iscritto i motivi della propria decisione.
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