In un lungo articolo pubblicato sulla rivista online dell'Iai, Saccomanni definisce il rapporto "un'occasione perduta per corregge la 'zoppia' tra una politica monetaria gestita da un organo federale e politiche economiche gestite a livello nazionale in base a regole comuni".
Ma l'ex ministro va oltre. E scrive che "a ben vedere" il documento "è anche un testo ingannevole, perché dà per scontato che la Ue disponga di tempi lunghi per riformarsi, e fuorviante, perché in realtà continua a subordinare la dimensione comune e sovrannazionale delle politiche e degli strumenti alle priorità e alle responsabilità degli stati nazionali". "Per chi ha vissuto la lunga vicenda della unificazione monetaria - osserva ancora Saccomanni - è un testo irritante perché riporta il processo indietro nel tempo al 1989, ai giorni del rapporto del Comitato Delors, se non al 1970, ai giorni del Rapporto Werner".
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