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Università: rapporto Ue, Italia tra paesi con tasse più alte

Borse studio poche e basse, niente prestiti ma solo agevolazioni

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - L'Italia è tra i Paesi europei con le tasse universitarie più elevate. Meno di uno studente su dieci riceve una borsa di studio e non sono previsti prestiti ma solo agevolazioni fiscali per le famiglie. E' quanto emerge da una relazione pubblicata oggi dalla rete Eurydice della Commissione europea, "Tasse e sistemi di sostegno nazionali per gli studenti nell'istruzione superiore europea 2014/2015".

L'Italia fa parte del secondo scaglione per l'ammontare delle tasse (tra 1.000 e 5.000 euro l'anno) insieme a Spagna, Slovenia, Lettonia, Lituania, Ungheria e Paesi Bassi (ma Lituania e Ungheria forniscono molti sussidi per altri servizi come l'alloggio). Niente tasse invece nei tre Paesi scandinavi, Danimarca, Austria, Scozia e Grecia. La Germania è l'unico paese ad aver recentemente abolito le tasse universitarie, benché queste fossero state introdotte solo nel 2007. Le tasse più salate d'Europa sono nel Regno Unito, con oltre 10mila euro per il primo ciclo di studi universitari e oltre 5.000 per il secondo. Alcuni Paesi prevedono una correlazione tra tasse e risultati modesti - chi resta indietro paga di più - come Repubblica Ceca, Spagna, Croazia, Ungheria, Austria, Polonia, Slovacchia ed Estonia. In Italia, invece, pagano le tasse universitarie l'88,5% degli studenti a fronte del 70% in Spagna e del 65% in Francia.

Forti disparità tra i Paesi europei anche per quanto riguarda le borse di studio e i prestiti agli studenti. L'Italia rientra nei Paesi che prevedono borse di studio anche se ne beneficiano solo il 7,95% degli studenti in base al reddito o al merito.

Modesto anche il loro ammontare, ovvero inferiori ai 5.000 euro l'anno, al di sotto di quanto viene dato in Francia, Spagna, Portogallo e Germania. In Finlandia, Danimarca e Svezia, invece, tutti gli studenti a tempo pieno e che rispettano determinati requisiti di merito ricevono borse. Le famiglie italiane possono beneficiare invece di esenzioni fiscali se hanno altri figli a carico che studiano mentre, contrariamente a molti Paesi europei, non sono previsti prestiti agli studenti. "Qualora gli Stati membri decidano di introdurre tasse universitarie - ha sottolineato la commissaria Ue all'educazione Androulla Vassiliou - dovrebbero sempre disporre di misure, tra cui le borse di studio, atte a garantire parità di accesso all'istruzione superiore per tutti, in particolare per gli studenti provenienti da contesti svantaggiati".

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