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Made in: Guidi, no accordo, diversa visione Germania e altri

Made in: Guidi, no accordo, diversa visione Germania e altri

Attesi risultati Commissione, sostegno a prossima presidenza Ue

BRUXELLES, 04 dicembre 2014, 19:26

Redazione ANSA

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"Non c'è accordo" tra i 28 sul 'made in' perché "non siamo riusciti a trovare una mediazione" in quanto "diversi stati membri tra cui la Germania non hanno una visione comune". E' quanto ha riconosciuto il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi al termine dell'ultimo Consiglio Ue competitività da lei presieduto. Il dossier relativo alla sicurezza dei prodotti che introduce l'obbligo d'indicarne l'origine, nonostante abbia ricevuto il via libera del Parlamento europeo lo scorso aprile, da mesi è arenato al Consiglio per la contrarietà dei paesi del Nord guidati da Berlino. A settembre sotto presidenza italiana è stata incaricata la Commissione di compiere uno studio d'impatto sui costi dell'introduzione della normativa, come avevano chiesto molti paesi. I risultati di questo studio sono attesi per "inizio 2015", con l'auspicio che aiutino a trovare una "soluzione", ha detto la Guidi ai colleghi, sottolineando la "disponibilità" della presidenza Ue a trovare un compromesso per chiudere il dossier da tempo in "impasse". Questo potrebbe articolarsi, ha spiegato la Guidi, attorno a una "perimetrazione" dei campi d'applicazione, "l'introduzione di eventuali clausole di revisione" e a "criteri alternativi" per identificare il paese d'origine di un prodotto. "La presidenza confida", ha concluso la Guidi, "che questi nuovi dati" attesi da parte della Commissione "ci possano aiutare a trovare una soluzione".

La procedura legislativa non ha però fatto altri passi in avanti durante il semestre italiano. "Ci auguriamo che opzioni alternative come la perimetrazione" dei settori d'applicazione del 'made in' "possano far convergere gli stati membri su una soluzione", e "come Italia sosterremo la prossima presidenza Ue lettone" per arrivare a un'intesa.

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