La questione dei ritardi dei pagamenti "è un tema molto aperto", in quanto "c'è stata un'inversione di tendenza ma ora stiamo tornando indietro, la situazione è di nuovo critica e bisogna intervenire perché non diventi una malattia cronica", ha avvertito Biancofiore. Per questo, ha sottolineato, "chiederemo alla Commissione di intervenire". Bruxelles ha già aperto da tempo una procedura d'infrazione in materia, su cui non ha più avanzato in attesa di vedere i risultati delle nuove misure adottate dall'Italia.
Sul fronte fondi Ue, "bisogna spenderli", ha incalzato il responsabile Ance, perché "il vero dramma è che non possiamo arrivare nel 2020 e trovarci a spendere in 4 mesi quello che avremmo dovuto fare in 7 anni", con "ricadute disastrose per il territorio". "Dobbiamo essere un po' più veloci, perché siamo seduti su una montagna di soldi che non riusciamo a spendere" a differenza degli altri stati membri, ha sottolineato. Va invece decisamente meglio per il Piano Juncker, che è "già al 72% della sua azione", mentre l'Ance guarda ai Balcani Occidentali come "area estremamente importante" e il loro futuro Ue come "scelta strategica e irreversibile". Occhi puntati anche sull'Africa e la Libia in particolare con il Piano Ue per gli investimenti, un'altra "apertura" e "opportunità" per le pmi italiane, ha ricordato Biancofiore, grazie al "ruolo strategico dell'Italia riconosciutole" da parte di Bruxelles nella crisi dei migranti.
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