Dopo il rilancio del negoziato di
adesione alla Ue ed il via formale al fondo europeo da tre
miliardi per la Turchia, domani la seconda giornata del
'Gymnich', la semestrale riunione informale dei ministri degli
esteri, sarà l'occasione per chiedere ad Ankara di passare
all'azione per frenare il flusso dei migranti, possibilmente
riaprendo la frontiera ai profughi siriani in fuga. E, come
osserva il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni "sarà una
delle cose più interessanti" del consiglio informale. Non sarà
però solo un pressing su Ankara, peraltro già fatto scattare
dalla Germania. "Il punto, che non riguarda solo il
comportamento della Turchia, è la definizione di una politica
europea comune all'altezza della sfida sulle migrazioni" spiega
il capo della diplomazia italiana.
Un primo contatto dei 28 con il ministro degli esteri turco,
Mevlut Cavusoglu, è arrivato già stasera nella cena organizzata
dalla presidenza olandese ad Amsterdam. La giornata di domani
comincerà con una 'colazione' ristretta con Germania, Austria,
Croazia, Slovenia, Grecia, Olanda, Macedonia e Serbia,
ufficialmente destinata a trovare un migliore coordinamento e
scambio di informazioni tra i Paesi. I ministri dei quattro
paesi candidati alla Ue (Albania, Montenegro e Serbia oltre alla
Turchia) parteciperanno invece ai lavori del 'Gymnich'.
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