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Greenpeace occupa piattaforma mare Sicilia contro trivelle

Stop ai combustibili fossili, sì alle rinnovabili"

14 ottobre, 15:40
Greenpeace occupa piattaforma mare Sicilia contro trivelle Greenpeace occupa piattaforma mare Sicilia contro trivelle

 Un gruppo di attivisti di Greenpeace protesta in maniera pacifica da questa mattina presso una piattaforma di estrazione di idrocarburi, la Prezioso di Eni Mediterranea Idrocarburi, nel Canale di Sicilia, al largo della costa di Licata (Agrigento). Con l'appoggio della nave Rainbow Warrior, a bordo di gommoni, una decina di attivisti ha scalato la piattaforma aprendo uno striscione di 120 metri quadri su cui è raffigurato il presidente del Consiglio Matteo Renzi che promette "PIÙ TRIVELLE PER TUTTI", accompagnato dalla richiesta di Greenpeace "STOP FOSSIL, GO RENEWABLE". Altri attivisti si trovano su una zattera di salvataggio gonfiabile che hanno ancorato alla piattaforma. Sulla zattera si leggono altri messaggi che chiedono di abbandonare le fonti fossili, fermare le trivelle e scegliere le energie rinnovabili. L'azione di Greenpeace è rivolta contro il decreto "Sblocca Italia" , che promuove una deregulation selvaggia delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi a mare e rischia di tradursi in un vero e proprio "Sblocca trivelle". "Siamo entrati in azione per contrastare una politica 'fossile' - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima dell'associazione - sballata, in controtendenza con ogni ragionevole scenario energetico e opposta a ogni strategia di valorizzazione delle vere risorse dell'Italia: il mare, il paesaggio, la biodiversità". Non distante dalla piattaforma dove si svolge l'azione, ricorda l'associazione, Eni vorrebbe realizzare una nuova piattaforma, due pozzi esplorativi, sei pozzi di produzione e i relativi oleodotti. Alcuni di questi pozzi, nota, sarebbero a sole 11-12 miglia nautiche dalla costa. Secondo le valutazioni del ministero dello Sviluppo economico, conclude Greenpeace, ci sarebbero nei nostri fondali marini circa 10 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale per appena 8 settimane.

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