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Australia, inadeguato piano difesa Grande barriera corallina

Parere dell'Accademia scienze, preoccupato Comitato Unesco

28 ottobre, 12:37
Australia, inadeguato piano difesa Grande barriera corallina Australia, inadeguato piano difesa Grande barriera corallina

 (ANSA) - SYDNEY, 28 OTT - Il piano multimilionario del governo australiano per frenare il preoccupante declino della Grande barriera corallina non fa nulla contro le minacce del cambiamento climatico, della cattiva qualità dell'acqua causata dagli scarichi agricoli, della pesca e della rapida industrializzazione lungo la costa.

Secondo la più alta accademia scientifica del paese il piano è inadeguato a ripristinare lo stato di salute del gioiello del patrimonio mondiale, o anche a mantenerlo ai livelli attuali nei prossimi 30 anni. Secondo il rapporto dell'Australian Academy of Science la bozza governativa del 'Piano di sostenibilità di lungo termine della Barriera', che dovrebbe rispondere alle richieste del Comitato Unesco per il patrimonio mondiale, presenta obiettivi e risorse insufficienti a invertire la spirale negativa del grande parco marino, che si estende per 2300 km al largo della costa nordest del continente.

Il Comitato per il patrimonio mondiale esprime da tempo preoccupazione per il declino causato dalle pressioni antropogeniche e deciderà nella riunione del prossimo anno se includere la Barriera nella 'lista nera' dei siti "in pericolo". Vi sarebbe ancora una finestra di opportunità per ripristinare le condizioni della barriera, ma richiederebbe un contributo molto più sostanziale dalla scienza di quanto previsto nel piano, sostiene l'Accademia, assicurando che "vi è una fortissima volontà di affrontare questi problemi da parte della comunità scientifica". Il ministro dell'Ambiente Greg Hunt ha indicato che il piano è stato concepito con la preoccupazione di trovare un buon equilibrio fra la protezione dei coralli e uno sviluppo durevole, ed è basato sulla "migliore scienza disponibile per assicurare che risponda a problemi nuovi ed emergenti". Ma secondo gli scienziati esso si concentra eccessivamente in misure di breve termine per tentare di placare l'Unesco, piuttosto che rivolgersi alla sfida di lungo termine di ripristinare lo stato di salute dell'ambiente corallino. (ANSA)

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