(ANSA) NAPOLI, 12 DIC - "L'etichetta garantisce il
consumatore, quindi per trovare pesce fresco del Mediterraneo
'italiano' bisogna guardare sempre che provenga dalla zona
37.1". E' questo il "trucco" consigliato da Gennaro
Scognamiglio, vicepresidente nazionale vicario e presidente
regionale campano dell'Unci Pesca per orientare i consumatori
che si apprestano ad acquistare pesce per la tavola natalizia.
"Chi acquista - spiega Scognamiglio - è protetto dalla
normativa europea sulla tracciabilità dei prodotti ittici: ci
deve essere quindi sulla cassetta una etichetta chiara con la
data di cattura e la data di commercializzazione oltre al nome
di chi l'ha catturato, e la specie indicata da un codice. In
pescheria, spesso, si trovano cassette miste e in quel caso ci
devono essere tante etichette quante sono le specie nella
cassetta. Importante guardare il codice della zona Fao: il
Mediterraneo è 37, la zona del Med davanti alle nostre coste è
la 37.1 che garantisce la piena freschezza".
Scognamiglio sottolinea anche l'importanza dei controlli che
di solito vengono intensificate nei giorni di festa: "Sembrano
opprimere le pescherie e i pescatori ma invece danno al
pescatore la possibilità che il suo lavoro venga riconosciuto e
che lui venga viso con come un "pirata" ma come primo produttore
del mare".
Il pesce locale è sempre consigliabile, quindi, come spiega
anche Fulvio Giugliano, presidente del Consorzio di Gestione del
Pescato Campano: "Il miglio zero - spiega - è il punto di forza
delle marinerie in particolare di Pozzuoli e Procida. Al
ristorante non bisogna comprare dall'acquario ma chiedere cosa
c'è sul banco, perché quello è il prodotto portato fresco dalla
barca. Tra i pesci del Tirreno è meglio orientarsi sul pesce
azzurro, alici e tutto il pesce povero come i sugherelli, le
triglie, ma anche lo sciabola dei nostri mari e un buon gambero
bianco".(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA