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Mare rosso alle Faroer, la mattanza dei delfini in Europa

Sea Shepherd, 1605 esemplari uccisi nel 2017 nelle 'grindadrap'

10 ottobre, 18:05
MARE ROSSO ALLE FAROER, LA MATTANZA DEI DELFINI IN EUROPA MARE ROSSO ALLE FAROER, LA MATTANZA DEI DELFINI IN EUROPA

 (di Stefano Secondino). (ANSA) - ROMA, 10 OTT - I massacri di cetacei non avvengono solo in Giappone, come la caccia alle balene col pretesto della ricerca scientifica, o la mattanza di delfini nella baia di Taiji. C'è anche un posto in Europa dove tutti gli anni si uccidono centinaia di globicefali o delfini pilota, spingendoli nelle acque basse davanti alle spiagge e massacrandoli a coltellate. Sono le isole Faroer, arcipelago fra la Scozia e l'Islanda. Un territorio autonomo della Danimarca, rimasto fuori dall'Unione europea per non dover sottostare alle norme sulla pesca e alle convenzioni sulle specie protette. Quest'anno, denuncia la ong animalista Sea Shepherd, sono stati 1605 i cetacei uccisi alle Faroer nel corso delle "grindadrap", le cacce collettive ai globicefali. Un'antica usanza dell'arcipelago, quando la carne dei cetacei era l'alimento principale di quelle isolette disperse nell'oceano. Oggi sopravvive solo come tradizione venatoria e gastronomica. Le grindadrap sono una mattanza sanguinosa, molto simile a quella dei delfini a Taiji in Giappone. Gli abitanti delle isole, a bordo di una flotta di piccole imbarcazioni, intercettano i branchi di globicefali che migrano verso l'Artico, e li spingono verso le acque basse lungo le coste. Qui i pescatori entrano in acqua con uncini e coltelli e uccidono gli animali con un taglio profondo sulla spina dorsale. La strage è tale che il mare si colora di rosso. Decine di animali uccisi vengono poi portati a terra e macellati. La carne viene distribuita gratuitamente agli abitanti. Ma finisce anche (a pagamento) nei ristoranti locali. Gli attivisti di Sea Shepherd sono stati più volte arrestati dalle autorità locali mentre protestavano contro la mattanza. Nel maggio di quest'anno, Sea Shepherd ha presentato un richiesta all'Unione europea di procedura di infrazione contro la Danimarca, accusandola di favorire l'uccisione di specie protette dall'Unione. Le Faroer sono fuori dalla Ue, ma sono territorio danese, e Copenhagen è responsabile per difesa e polizia. La ong, insieme alla Fondazione Brigitte Bardot, ha scritto pure alla regina Margrethe II per chiederle di fermare le grindadrap, senza ricevere risposta. "L'obiettivo di Sea Shepherd è quello di mostrare questa atrocità al mondo - spiega il fondatore, Paul Watson -. Sea Shepherd non può fermare le uccisioni e non abbiamo mai preteso di poterlo fare, ma costruire una consapevolezza globale e lavorare per costruire una forte base politica ed economica porterà a una pressione economica, diplomatica e politica che risulterà efficace". (ANSA).

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