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Traghetto: Procura, il fuoco poteva essere spento prima

Si attende sistemazione definitiva del relitto in porto Brindisi

07 gennaio, 21:04
TRAGHETTO: INQUIRENTI, FUOCO POTEVA ESSERE SPENTO PRIMA TRAGHETTO: INQUIRENTI, FUOCO POTEVA ESSERE SPENTO PRIMA

 (di Isabella Maselli) (ANSA) - BARI, 7 GEN - L'incendio che ha provocato il naufragio della Norman Atlantic "poteva essere domato prima". È proprio sulla gestione del fuoco che gli investigatori baresi concentreranno gli accertamenti. Tre i punti fondamentali dell' inchiesta: l'imbarco, il rogo e l'evacuazione. Ma la fase ritenuta "più critica" è la seconda. Secondo la Procura di Bari, infatti, saranno fondamentali le verifiche sull'impianto antincendio e sulle procedure di gestione delle fiamme. L'incendio a bordo, ritengono gli inquirenti, è uno dei rischi di navigazione la cui gestione è stata sicuramente ostacolata dalle pessime condizioni meteo, con il vento e il mare in burrasca. È per questo che, il 27 dicembre scorso, "la nave non doveva partire", dicono. Ed è anche per questo che saranno oggetto di indagine i contatti tra il comandante e la società noleggiatrice, la greca Anek, l'unica che aveva un interesse economico a far salpare il traghetto. Nel lungo interrogatorio il comandante non ha tuttavia mai detto di aver ricevuto pressioni per partire. "Credevo di riuscire ad arrivare in porto" avrebbe riferito al pm Ettore Cardinali e agli uomini della Capitaneria di Porto di Bari che lo hanno interrogato la notte del 31 dicembre. Tutti gli accertamenti tecnici sono rinviati, comunque, a quando il relitto sarà ormeggiato definitivamente ad un'altra banchina del porto di Brindisi, in corso di individuazione. Solo allora saranno infatti completate le operazioni di messa in sicurezza e sarà possibile aprire il portellone di poppa per l'estrazione dei mezzi. La Procura di Bari sta valutando di affidare in quella fase la custodia giudiziaria del relitto (ora in capo all'Autorità Portuale di Brindisi) all'armatore, Carlo Visentini, indagato con altre cinque persone per cooperazione colposa in naufragio, omicidio plurimo e lesioni in relazione ai nove decessi finora accertati, ai corpi di due passeggeri avvistati in mare ma non recuperati e ad una quindicina di dispersi. Mentre il pm è al lavoro per predisporre le rogatorie con la Grecia, a Brindisi è stata completata oggi la procedura di ulteriore messa in sicurezza della Norman Atlantic che ora è accostata alla banchina del porto, con la rimozione dei distanziatori. Domani potrebbe essere tentata l'apertura del portellone laterale della nave che dà accesso ai garage. Il relitto, però, fuma ancora, e il sindaco di Brindisi non nasconde "preoccupazione sia sul fronte della sicurezza, sia su quello ambientale. Brindisi - ha detto Mimmo Consales - non può ospitare il relitto per un tempo superiore a un paio di mesi". Intanto è partito dall'aeroporto del Salento l'ultimo naufrago del traghetto Norman Atlantic rimasto a Brindisi, il greco Petros Lianos, ricoverato dopo lo sbarco nel reparto grandi ustionati dell'ospedale Perrino. Nessuna certezza ancora sul numero dei dispersi. I legali della famiglia di Carmine Balzano, l'autotrasportatore napoletano disperso, sono in Grecia per colloqui investigativi con le persone informate sui fatti, e chiedono di non interrompere le ricerche. (ANSA).

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