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Nautica: Ucina attacca Nautica Italiana

Presidente Demaria contesta nuova iniziativa

30 ottobre, 10:04
Nautica: Ucina attacca Nautica Italiana Nautica: Ucina attacca Nautica Italiana

(ANSA) - GENOVA, 29 OTT - Si allarga la spaccatura tra Ucina Confindustria Nautica e Nautica Italiana, la nuova associazione dove sono confluiti grandi marchi quali Azimut e Ferretti. In una lettera ai soci, la presidente di Ucina Carla Demaria contesta la presentazione avvenuta nei giorni scorsi a Milano del programma di Nautica Italiana che ha annunciato tra l'altro l'intenzione di voler organizzare due grandi eventi, uno dedicato alla piccola nautica (in Liguria o in Toscana) e uno internazionale per la grande nautica (in Campania o in Sardegna). De Maria parla di "iniziativa mediatica messa in campo da Lamberto Tacoli (Crn) e Giovanna Vitelli (Azimut) per disorientare il comparto, alimentata da protagonismi personali e che sta avendo l'unico effetto di danneggiare in modo consapevole il settore". "Lo stesso Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda - scrive Demaria - ha convocato Giovanna Vitelli e Lamberto Tacoli al Salone di Genova e ci ha detto chiaramente che di fronte alla spaccatura, il Governo non avrebbe più sostenuto il settore. Per essere più chiari, né gli uni né gli altri". "Confindustria è la casa di tutti - dice Demaria riferendosi all'intenzione di Nautica Italiana di confluire in Confindustria e alla presenza a titolo personale di Squinzi alla loro iniziativa - Qualcuno può anche ritenerla piccola e uscirne, come è successo con Fiat, ma sbattere la porta per pretendere di rientrare con un gruppo ben più ristretto, al solo fine di averne il controllo è inaccettabile".

"Giovanna Vitelli, che ha tenuto a battesimo l'iniziativa, - scrive ancora Demaria - meglio di altri dovrebbe sapere la differenza fra il dire e il fare, posto che il padre Paolo è stato negli ultimi due anni e mezzo un deputato della Repubblica (si è dimesso con decorrenza 17 settembre 2015), lasso di tempo in cui ha presentato cinque disegni di legge, nessuno dei quali ha iniziato il suo iter. Quel che è più grave è che Paolo Vitelli è quasi riuscito a far ritardare di un anno l'approvazione della Legge delega di riforma del Codice della nautica - ottenuta per l'apertura del Salone - e di cui abbiamo assoluta necessità. Prima di lasciare ha infatti depositato alcuni emendamenti che, se accolti, avrebbero impedito l'approvazione della Legge, rinviando a una nuova lettura del Senato. Un fatto sul quale abbiamo taciuto in un estremo tentativo di apertura e colloquio, mortificato ancora una volta da falsità e trovate mediatiche". (ANSA).

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