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Fincantieri: grandi manovre per successione Mangoni

Ancora vuoto posto dg dopo dimissioni, Sciolla prende quota

14 gennaio, 20:15
FINCANTIERI: GRANDI MANOVRE PER SUCCESSIONE MANGONI FINCANTIERI: GRANDI MANOVRE PER SUCCESSIONE MANGONI

 (di Pierluigi Franco) (ANSA) - TRIESTE, 13 GEN - Importanti contratti garantiti dal settore crocieristico per i prossimi anni e cantieri in piena attività, nonostante la crisi internazionale. Per Fincantieri, che pure deve fare i conti con i 'dispiaceri' di bilancio arrivati dalla controllata estera Vard che sconta il crollo del prezzo del greggio, le prospettive sono tutt'altro che negative. Ma le imminenti scadenze di primavera impongono scelte importanti per il futuro. Per questo la più grande azienda cantieristica italiana si prepara al rinnovo delle cariche, anche in vista della approvazione di bilancio e della scadenza del mandato del Cda in calendario a primavera. Il nodo rimasto ancora insoluto è la nomina di un direttore generale, poltrona rimasta vuota dopo le dimissioni a sorpresa del 10 novembre scorso di Andrea Mangoni. Il manager era stato nominato il 13 marzo scorso dal Cda su proposta dell'amministratore delegato Giuseppe Bono, di cui era considerato un po' il 'delfino'. Così il suo ritiro, dopo appena otto mesi di attività, ha riaperto le incognite di vertice. Il segnale di una soluzione imminente era arrivato venti giorni fa nel corso di un forum al Sole 24 Ore nel quale Claudio Costamagna, presidente della Cassa depositi e prestiti che controlla Fincantieri attraverso Fintecna, aveva annunciato "notizie a breve su questo fronte, perché Fincantieri ha un problema importante a livello manageriale". Le cose, infatti, sembrano essersi messe in moto e il nuovo manager sarebbe già stato individuato in Corrado Sciolla, attualmente al vertice di British Telecom Global Services. La nomina, se tutto va bene, dovrebbe essere portata in Cda nelle prossime settimane. Per Sciolla, cinquantenne di Mondovì (Cuneo), le aspettative sembrano ricalcare quelle che erano state per Mangoni. Già qualcuno lo vede nuovo amministratore delegato o, almeno, nuovo 'delfino' di Bono. Qualcuno considera invece i tempi non ancora maturi, senza però escludere una sorta di affiancamento del giovane manager per una successione dell'ad nei prossimi anni. D'altra parte il settore cantieristico non è un comparto facile ed esige esperienza specifica per operare su cicli lunghi. I tempi non sono gli stessi di una società di servizi o di produzione immediata. Bisogna sempre essere pronti a guardare oltre e ad avere grande attenzione in prospettiva alle possibili variabili di mercato. Un campo nel quale Bono, 71 anni, inossidabile attivismo e caparbietà calabrese, sembra essersi sempre mosso con grande abilità anche in ambito internazionale. A favorirlo è stata sicuramente la scelta di lavorare sempre nell'industria pubblica e l'esperienza ai vertici di Finmeccanica, prima da direttore generale dal 1997 e poi da amministratore delegato fino al marzo 2002 quando lasciò il palazzo di Piazza Monte Grappa a Roma per trasferirsi sulle storiche Rive di Trieste. Quella che Bono aveva ereditato era una Fincantieri i cui bilanci avevano goduto fino a quel momento di notevoli contributi alla cantieristica navale, ma aveva in portafoglio un solo cliente crocieristico e commesse militari domestiche. Oggi Fincantieri è un operatore globale (l'82% dei ricavi derivano dall'export) e costruisce navi da crociera per tutti i maggiori gruppi del settore. Un risultato che attende di essere consolidato, anche grazie alle scelte dei prossimi giorni. (ANSA).

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