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Dopo il caldo e le calme, temporali all'orizzonte sul mare

Gian Franco Meggiorin di Navimeteo spiega il fenomeno

23 luglio, 18:07
Tromba marina mediterranea (foto William Demasi ZSC www.zenastormchaser.it) Tromba marina mediterranea (foto William Demasi ZSC www.zenastormchaser.it)

(ANSA) - GENOVA, 23 LUG - " Il Mediterraneo Occidentale si è trasformato  in un enorme pentolone d’acqua calda, con un surplus di energia termica pronta ad attivarsi al passaggio delle linee di instabilità temporalesca. Non accadeva da diversi anni che la pressione atmosferica sul Mediterraneo Occidentale si mantenesse alta e livellata su un’area così estesa": Gian Franco Meggiorin, fondatore e responsabile del servizio di assistenza e di formazione Navimeteo, in vista del  cambio di regime meteorologico annunciato per il fine setitmana, spiega alcune nozioni sui temporali.

"Quando dominano il forte soleggiamento, l’assenza di perturbazioni e la debole circolazione dei venti al suolo - spiega - anche la temperatura superficiale del mare sale ben al di sopra della media. Questa estate la temperatura del mare in superficie ha superato di almeno 3/4 gradi le medie. Anche la circolazione delle correnti marine superficiali ne risulta condizionata".

"Le linee di instabilità indicate dalle carte del tempo mostrano un’incursione di aria più fresca nel corso del fine settimana - sottolinea Meggiorin - I venti settentrionali e il Maestrale soffieranno dal Golfo del Leone, irrompendo sulla superficie marittima, determineranno la formazione di cumulonembi, le tipiche cellule temporalesche. Uno dei fenomeni che maggiormente preoccupano i diportisti e i naviganti professionisti è sicuramente il temporale. La rapidità con cui molto spesso si origina e la violenza dei fenomeni ad esso associati, giustificano la preoccupazione di chi va per mare quando vi è un avviso di temporali sul mare. Tuttavia occorre fare una prima distinzione tra i temporali locali e i temporali frontali. I temporali cosiddetti "locali" si originano da condizioni di instabilità dell'aria particolarmente marcate, ad esempio, nella stagione estiva quando, con deboli brezze o calme, per effetto del riscaldamento del suolo, hanno luogo fenomeni convettivi che possono raggiungere notevoli intensità. Pur rimanendo fenomeni da non sottovalutare, i temporali associati a condizioni di instabilità, hanno una durata minore ed una più limitata localizzazione nell’area costiera.. Potremmo quindi definirli temporali di tempo “non perturbato” "

"Dal punto di vista delle condizioni meteo-marine - precisa il responsabile di Navimeteo - i temporanei rinforzi del vento non determinano onde molto formate: una volta esaurita l'attività de temporale le condizioni del mare tornano rapidamente ad essere maneggevoli. Situazione ben diversa si presenta con i temporali associati al transito di un sistema frontale, come quello che interesserà il Mediterraneo nei prossimi giorni. In questo caso le cellule temporalesche si estendono, una di fianco all'altra, anche per parecchi chilometri generando condizioni meteo-marine molto impegnative. I temporali frontali sono sospinti da venti freddi e sostenuti. Il mare sulle zone esposte al forte vento di gradiente che sospinge il fronte diverrà agitato, spesso con onde ripide e frangenti. L’attività temporalesca risulta tanto più intensa quanto più marcate sono le differenze termiche tra le masse d'aria separate dal fronte che entrano in contatto. Quest’area si definisce appunto il fronte. Un temporale frontale che sopraggiunge in piena estate, dopo un periodo di grande caldo può rivelarsi insidioso. Appare come un muro di nubi nere all’orizzonte, la temperatura scende in fretta, le raffiche sono di forte intensità e la pressione subisce rapide variazioni".

Talvolta oltre al temporale si formano delle trombe marine. Come distinguere quindi il temporale da instabilità da quello frontale? Come prevederne lo spostamento o la formazione? "I temporali di instabilità - afferma Meggiorin - sono generalmente associati a condizioni non perturbate, si formano sulle coste durante le ore più calde e si esauriscono al tramonto, al contrario dei temporali frontali che invece si originano e si spostano veloci con la perturbazione sia in mare che a terra. Un temporale sul mare, specie di notte è sempre un fenomeno da seguire con estrema attenzione e prudenza. Nonostante i progressi della meteorologia e le nuove tecnologie satellitari, i radar e tutta una serie di altri dati di osservazione sapere con precisione dove con esattezza e con che intensità si produrrà il fenomeno è la sfida per tutti i meteorologi del mondo".

 

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