Dieci anni di Nave Italia, il brigantino della solidarietà

(ANSA) - GENOVA, 23 MAG - Da dieci anni il brigantino più grande del mondo ha smesso di chiamarsi 'Swan' e di fare charter in paradisi tropicali. Adesso si chiama Nave Italia ed è gestito dalla Fondazione Tender To Nave Italia e dalla Marina Militare in collaborazione con lo Yacht Club Italiano. E offre un'esperienza di mare e di vela a ragazzi con disabilità o disagi sociali. Nave Italia ha presentato, questa mattina a Santa Margherita Ligure i numeri di dieci anni di attività nel Mar Tirreno: 4205 beneficiari imbarcati; 214 progetti realizzati; 13 regioni coinvolte; 690 famiglie interessate. "Siamo partiti il 2 maggio per una nuova stagione - ha raccontato il Comandante di Nave Italia Giovanni Antonio Tedeschini - che ci porterà ad affrontare 22 viaggi fino al 27 ottobre quando o a Genova o a La Spezia ci fermeremo e faremo una grande festa. Questi ragazzi si sentono parte dell'equipaggio e lo sono davvero considerando che rappresentano metà delle persone a bordo. Il nostro scopo è abbattere il pregiudizio sulle disabilità e far riconquistare a questi ragazzi la fiducia in se stessi". Ogni viaggio dura circa una settimana e imbarca una 20 di ragazzi con problemi di salute mentale, disabilità (non motoria), disagio sociale. A bordo svolgono manovre alle vele, rassetto di pulizia della nave, attività specifiche, ma soprattutto lavorano in squadra. Un'attività faticosa e onerosa quella di Nave Italia che si regge soprattutto grazie all'aiuto di privati. "La Marina ci mette l'equipaggio, il capitale sociale è il brigantino stesso, ma tutto il resto è supportato dalla Fondazione che fortunatamente ha tanti amici" ha ricordato Nico Reggio, presidente dello Yacht Club Italiano di Genova. (ANSA).