Nuova crisi diplomatica tra
Serbia e Croazia, i cui rapporti restano estremamente fragili e
problematici per le conseguenze non ancora digerite e superate
dopo le guerre degli anni '90. A rinfocolare i persistenti
attriti, sospetti e gelosie tra Belgrado e Zagabria sono state
le dichiarazioni fatte ieri dal ministro degli esteri croato,
Gordan Grlic Radman, che, parlando all'emittente allnews
balcanica N1, ha detto che una cosa sono i serbi e un'altra sono
il presidente Aleksandar Vucic e la sua politica, che deve
decidere "su quale sedia stare seduta". "Vucic può essere un
satellite della Russia, ma non è ammissibile un influsso dei
russi o altri influssi maligni che possano perturbare la
stabilità dei Balcani occidentali", ha osservato il ministro di
Zagabria. Dopo la reazione sdegnata dello stesso Vucic, che ha
accusato Grlic Radman di "brutale ingerenza negli affari interni
della Serbia, di mentire, di offendere e di minacciare il popolo
serbo", oggi il ministero degli esteri di Belgrado ha inoltrato
una nota di protesta all'ambasciata croata, definendo "del tutto
inaccettabili" le dichiarazioni del ministro croato.
Dichiarazioni, si osserva nella nota, "che proseguono nel
tentativo creare una atmosfera di odio nei confronti della
Serbia e del popolo serbo, violando la politica comune diretta a
promuovere pace e stabilità nella regione". Per il ministro
degli esteri serbo, Ivica Dacic, "nessuno ha il diritto, né
tantomeno la Croazia, di impartire lezioni e di immischiarsi
brutalmente negli affari interni della Serbia, Paese che porta
avanti una politica estera sovrana e indipendente,
nell'interesse esclusivo del suo popolo", Dacic ha rinfacciato
al collega di Zagabria di dimenticare come la Croazia fosse
stata la più fedele alleata della Germania nazista durante il
secondo conflitto mondiale. Dura la reazione anche della premier
serba, Ana Brnabic, secondo cui il presidente Vucic è "il
peggiore incubo" del ministro Grlic Radman, per il fatto che in
Croazia non possono sopportare il fatto che Vucic sieda su una
sola sedia, che è quella serba. In Croazia, ha aggiunto, regna
una enorme frustrazione nel vedere come la Serbia progredisca di
giorno in giorno sul piano economico e degli investimenti,
diventando con ciò sempre piò forte.
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