(ANSA) - ROMA, 30 DIC - "Questa manovra riflette le
contraddizioni con cui il Governo Draghi sta affrontando la
giusta transizione ecologica ed energetica e la lotta alla crisi
climatica.
Ennesimo rinvio al taglio dei sussidi alle fonti fossili e
poche risorse e misure previste per la mobilità sostenibile. Sul
rincaro bollette, bene tagli diretti ma è importante definire
una misura strutturale e investire davvero nelle fonti
rinnovabili". Così in una nota il presidente di Legambiente
Stefano Ciafani.
"Il 2022 - spiega il presidente- sarà un anno cruciale per il
nostro Paese che dovrà spendere le risorse europee per attuare
il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al tempo stesse
dovrà definire una nuova politica climatica. Perché se
continuiamo così rischiamo di perdere quel primato
dell'innovazione - tipica di alcuni campioni dell'economia verde
italiana e che dobbiamo diffondere rapidamente in tutta la
nostra manifattura - che sarebbe un vero delitto regalare a
Germania, Stati Uniti o Cina. Il nostro auspicio è che non si
perda più tempo e che si concretizzi davvero la transizione
ecologica ed energetica della Penisola passando dalle parole ai
fatti. Allo stesso tempo - conclude Ciafani - sarà fondamentale
potenziare sempre di più i controlli ambientali. In particolar
modo è necessario, a maggior ragione per la quantità degli
interventi previsti dal PNRR, destinare risorse adeguate per
garantire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i
controlli ambientali e sanitari da parte delle Agenzie regionali
per la tutela dell'ambiente (ARPA). Ad oggi, però, non è
possibile perché mancano i decreti attuativi e continua a
rimanere la clausola di invarianza dei costi per la spesa
pubblica prevista nella Legge 132/2016 con cui è stato istituito
il Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente. È
prioritario rimuovere quella clausola". (ANSA).