Botta e risposta sulla Siria oggi ai Med Dialogues di Roma, tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il suo omologo russo Serghiei Lavrov.
"La soluzione militare non è la soluzione in Siria - ha detto Gentiloni in una conferenza stampa a margine del Forum - e sulle macerie di una città", Aleppo, "non si costruisce un processo negoziale e una transizione".
"Gli interventi umanitari in Siria sono assolutamente necessari - h proseguito il ministro italiano - e la gravità di quello che succede ad Aleppo è sotto gli occhi di tutti, bisogna sostenere i tentativi delle Nazioni Unite".
Gentiloni ha ricordato la proposta dell'inviato Onu De Mistura, cioè che le forze di Al Nusra abbandonino la parte orientale
della città. "C'è una discussione in corso sulle modalità di questo abbandono - ha detto - spero che anche gli incontri di oggi a Roma aprano uno spiraglio positivo in questa direzione.
La Russia sostiene il dialogo per la crisi siriana, ma i negoziati "sono bloccati da chi vuole destituire Assad, una cosa che non è prevista dalla risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza Onu", ha detto da parte sua il ministro russo Lavrov. Per Lavrov, gli accordi di pace prevedono che "tutta l'opposizione non abbia più contatti con i gruppi terroristici".
Quanto al futuro di Aleppo, la Russia sostiene l'iniziativa di De Mistura di consentire l'abbandono dei gruppi terroristici da Aleppo est per favorire gli interventi umanitari, ma "questa posizione è stata bloccata da coloro che sono interessati che in quella parte della città rimangano i terroristi".
"I convogli possono passare ma nel frattempo l'Onu sta ferma a pensare". La Russia invece "ha inviato i suoi aiuti e in questo modo dovrebbero agire anche gli altri Paesi che si preoccupano di Aleppo", ha aggiunto Lavrov.
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