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Vino: Antinori narra avventura di Tignanello,1/o supertuscan

E' simbolo del rinascimento enologico italiano

Redazione ANSA SAN CASCIANO VAL DI PESA (FIRE
(ANSA) - SAN CASCIANO VAL DI PESA (FIRENZE), 22 GIU - Tignanello, un luogo e un vino celebre. E ora anche una specie di romanzo grazie a uno dei suoi 'inventori', il marchese Piero Antinori che nel nuovo libro "Tignanello. Una storia toscana" (ed.Cinquesensi, 208 pagg, 45 euro) racconta l'avventura nata nelle sue cantine nel Chianti per realizzare un vino dalle caratteristiche più spiccatamente internazionali. Fu così che Tignanello, toponimo rurale del Chianti, divenne celebre come luogo di coltivazione dei vigneti del primo 'supertuscan' che ebbe lo stesso nome. Un vino simbolo del Rinascimento enologico italiano e che l'autorevole rivista americana Wine Spectator ha definito "the most influential wine in the history of Italy".

"Ho 76 anni - scrive Piero Antinori -, sono a capo dell'azienda da 49, porto un cognome che esiste da almeno sette secoli. Più o meno da allora è un cognome legato al vino e ancora oggi, mentre in vigna inizia a lavorare la ventisettesima generazione della famiglia e mentre in cantina è pronta l'annata 2012, ecco, oggi, vorrei che questa fosse la storia di un luogo e di un vino, che portano lo stesso nome. E vorrei che questa potesse essere anche, in qualche modo, la storia di come nasce e matura ogni grande vino".

Tignanello, che tra i suoi padri ha avuto il celebre enologo Giacomo Tachis, storico direttore delle Cantine Antinori, fu frutto di scelte audaci ed innovative: per la prima volta venne superato il disciplinare della zona (il Chianti Classico), si utilizzò la fermentazione malolattica e si passò all'invecchiamento in barriques, anziché in botti. Ma soprattutto, ricorda Antinori, si volle decidere che il nuovo vino provenisse interamente dalle uve dei vigneti di Tignanello applicando in pieno il concetto di 'terroir', ancora poco praticato in Italia all'epoca. Un vino rivoluzionario sia in Italia sia all'estero che ancora oggi, dopo oltre quarant'anni, è una delle etichette italiane più conosciute nel mondo.

Curiosità, è stato tra i, pochi, vini italiani donati di recente a Barack Obama da Matteo Renzi.(ANSA).

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