Terrorismo: Consiglio d'Europa, leggi comuni contro fighters

(ANSA) - BRUXELLES, 19 MAG - Armonizzare le leggi nazionali per prevenire e lottare insieme contro il fenomeno dei 'foreign fighters', in modo da intercettarli più rapidamente una volta rientrati sul suolo europeo. E' l'obiettivo del protocollo firmato oggi dal Consiglio d'Europa, i cui ministri degli esteri si sono riuniti a Bruxelles sotto la presidenza belga. Il testo, che dovrà essere ratificato nei mesi a venire dai paesi membri dell'organizzazione prima di poter entrare effettivamente in vigore, prevede l'obbligo di criminalizzare la partecipazione a gruppi terroristi, il ricevere una formazione da terrorista e viaggiare all'estero sempre a fini di terrorismo. In questo modo, ha spiegato il segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn Jagland, "le polizie dei diversi stati membri potranno prendere contatto tra di loro quando intercettano alle frontiere persone europee sospettate di essere dei foreign fighters". Il documento include anche la creazione di una rete di punti di contatto attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per permettere ai paesi di condividere rapidamente le informazioni. A questo protocollo si aggiungono anche una dichiarazione politica e un piano d'azione triennale per la lotta all'estremismo violento e alla radicalizzazione, da portare avanti nelle scuole, nelle carceri e su internet. "Ci dobbiamo battere contro il radicalismo e il terrorismo ma nel rispetto dei nostri valori e dei diritti umani", ha aggiunto il ministro degli esteri belga Didier Reynders, che aveva la presidenza semestrale di turno ora passata alla Bosnia-Erzegovina. Risale quasi a un anno fa, ha ricordato Reynders, la strage al Museo ebraico di Bruxelles compiuta dal foreign fighter di origine franco-algerina, Mehdi Nemmouche, in cui hanno perso la vita quattro persone.(ANSA).