Datagate:studio Pe,serve risposta Ue tecnologica e politica

(ANSA) - BRUXELLES, 21 GEN - L'Ue, se vuole evitare la sorveglianza di massa emersa con lo scandalo del 'Datagate', si deve dotare di una risposta tecnologica e politica. Questa va dalla crittografia, per evitare la raccolta dei metadati come ora e luogo delle connessioni a internet e siti visitati, allo sviluppo del software open source e a un sistema europeo di certificazione. E' quanto emerge da uno studio realizzato dall'Unità dell'Europarlamento per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (Stoa), nel quadro della risoluzione che la commissione libertà civili aveva adottato sul caso Snowden e le rivelazioni del 'Datagate'. Computer e soprattutto smartphone, che raccolgono anche con il semplice uso che ne facciamo molti dati e metadati sensibili, possono essere facilmente 'infiltrati', e con videocamere, microfoni e servizi di mobilità se controllati a distanza possono essere usati inconsapevolmente per 'spiare'. I cittadini possono proteggersi applicando una serie di accorgimenti tecnologici, da software a servizi ad hoc che nascondono o cancellano le proprie 'tracce digitali' come firewalls, anti-virus, vpn, proxy che rendono anonimo il proprio computer, e sistemi di crittografia. Questi, però, riconosce lo studio dell'Europarlamento, a fronte della potenza dei servizi di intelligence non sono sufficienti per garantire un'immunità totale dagli attacchi alla propria privacy, ora messa ancora più in scacco dalle necessità della lotta al terrorismo. Serve quindi, conclude lo studio, una risposta politica a livello Ue che coniughi le esigenze della privacy con quelle della sicurezza, e che renda autonoma l'Europa in termini tecnologici.

(ANSA).