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Anche la cancellazione è violenza, mostra su donne e imprese

Anche la cancellazione è violenza, mostra su donne e imprese

Dal 23 novembre nella sede dell'Assemblea legislativa a Bologna

BOLOGNA, 20 novembre 2021, 16:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Molte donne, nel corso della storia, hanno dato vita a progetti e scoperte importanti, ma non sono state adeguatamente valorizzate. Per ricordare e raccontare le loro imprese, nell'ambito delle iniziative volute dall'Assemblea legislativa e dall'assessorato alle Pari opportunità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, martedì 23 novembre alle 11 negli spazi espositivi di viale Aldo Moro, a Bologna, verrà inaugurata la mostra 'Anche la cancellazione è violenza', che racconta in breve la vita di alcune delle moltissime donne che hanno inventato, scoperto, progettato, scritto, ma il cui contributo per diverse ragioni è stato dimenticato. Storie - come quella di Laura Bassi, prima donna a ottenere la cattedra universitaria in Fisica nel Settecento - a volte affascinanti, spesso difficili, di donne relegate quasi sempre in ruoli di secondo piano pur con le loro capacità e i loro talenti. Donne il cui lavoro, in certi casi, è stato riconosciuto decenni dopo la morte.
    L'esposizione porta in scena 70 storie di donne italiane e straniere sottratte all'oblio da Marion Lucy Mahony - laureata in architettura al Mit nel 1894, prima donna autorizzata ad esercitare la professione di architetto in Illinois e già nel 1895 al lavoro nello studio di Frank Lloyd Wright - a Trotula De Ruggiero, medica dell'XI secolo, da Rosalind Franklin - biofisica e cristallografa a raggi x, che riuscì a produrre delle immagini del Dna, usate da Watson e Crick nella individuazione della struttura del Dna che è valso loro il Premio Nobel - a Suor Mary Kennet Keller, prima donna a conseguire un dottorato di ricerca in informatica.
    Oltre donne realmente esistite, la mostra celebra anche 'Una', che, - viene raccontato nel catalogo - "non è, non è stata un'artista, una scienziata, una matematica, un'architetta, ma nella sua vita è, è stata tante cose: una figlia, una moglie, una madre, una lavoratrice", oltre alle 'Partigiane' e al 'Cognome materno'.
    La mostra è aperta dalle 9 alle 18, con ingresso gratuito, fino a venerdì 26 novembre. "Questa mostra - sottolinea la presidente dell'Assemblea legislativa Emma Petitti - è un omaggio a tutte le donne e un messaggio per invitare al superamento degli stereotipi di genere, spesso causa di violenza, non solo fisica. Perché anche atteggiamenti come la 'cancellazione' possono alimentare fenomeni come la violenza di genere. A volte non è semplice cambiare una mentalità radicata e questa mostra offre gli stimoli per pensare alla costruzione di una società in cui ciascuna persona, di qualsiasi genere, abbia pari valore e dignità". "Contrastare la violenza di genere anche diffondendo una cultura delle differenze è impegno costante della nostra Regione - evidenzia l'assessora alle Pari opportunità Barbara Lori - Il lavoro con le tante realtà attive sul territorio mira a rafforzare l'autonomia delle donne, in tutti gli ambiti della loro vita".
    Sempre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, giovedì 25 novembre alle 13, nel Giardino geologico Sandra Forni in viale della Fiera, verrà inaugurata la "panchina rossa", iniziativa artistica a cura di Angelo Casieri, come segno permanente di memoria delle donne vittime di femminicidio e a sostegno di tutte le azioni contro la violenza di genere. Interverranno Petitti, Lori e il presidente della Commissione Parità Federico Amico. Nella stessa giornata, al tramonto, la torre della Regione si illuminerà di arancione, colore simbolo scelto nel 2017 dall'Onu per le iniziative contro la violenza.
   

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