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Dai romantici a Segantini, dalla collezione Reinhart

Veneto

Dai romantici a Segantini, dalla collezione Reinhart

A Padova, primo capitolo progetto Goldin Geografie dell'Europa

ROMA, 11 novembre 2021, 16:41

di Roberto Nardi

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Dai romantici a Segantini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dai romantici a Segantini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dai romantici a Segantini - RIPRODUZIONE RISERVATA

PADOVA - Un "grande romanzo ottocentesco" che parte dai dipinti di Caspar David Friedrich, figura centrale dell'epoca romantica, e arriva a inizio '900 con Giovanni Giacometti, padre di Alberto, e Giovanni Segantini, passando attraverso artisti noti, come Bocklin, o da "scoprire" per il grande pubblico, come Albert Anker o Ferdinand Hodler, un cui quadro, "Sguardo verso l'infinito", chiuderà significativamente il percorso espositivo. Marco Goldin, dopo la mostra su van Gogh segnata dalle restrizioni per il Covid, torna a Padova con "Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart", dal 29 gennaio al 5 giugno prossimi, al Centro san Gaetano, che apre un nuovo capitolo nella sua storia curatoriale. L'esposizione, infatti, è il primo capitolo del progetto intitolato "Geografie dell'Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento" che, attraverso una sequenza di mostre, daranno vita a "un vasto scenario artistico e storico - rileva il curatore - che darà conto della situazione della pittura in Europa lungo tutto il corso del XIX e parte del XX secolo, secondo una divisione nazionale o in aree contigue". La prima "tappa" del nuovo progetto - presentata oggi da Goldin, assieme al sindaco Sergio Giordani e all'assessore alla cultura Andrea Colasio - si sviluppa attraverso 76 opere che danno testimonianza della ricerca e dei movimenti artistici, lungo quasi 150 anni di storia ed arte, tra Svizzera e Germania.

Meno attratto dall'arte dell'Ottocento francese (all'Impressionismo preferiva van Gogh e Cezanne), contrariamente ai maggiori collezionisti svizzeri dell'epoca, Reinhart - che a metà degli anni '20 del secolo scorso ha lasciato l'attività imprenditoriale per dedicarsi interamente al collezionismo in una visione filantropica - ha rivolto la sua attenzione soprattutto agli artisti svizzeri e tedeschi, a partire da Friedrich, del quale a Padova saranno presenti tutti i e cinque dipinti della collezione, a partire da "Le bianche scogliere di Rugen, considerato uno degli emblemi del romanticismo".

Sette le sezioni della mostra, a partire da "Di acque, prati e montagne. Il paesaggio in Svizzera da Wolf a Calame tra Settecento e Ottocento" fino a "La valle incantata. Tra occhi, villaggi e montagne nella Svizzera che cambia colore da Segantini a Giacometti", passando per l'idea romantica in Germania attorno a Friedrich, "Italia, la mitologia e il viaggio. Bocklin, Pan e le immagini del Bel Paese" ai ritratti da Anker a Hodler al racconto della vita che affronta il realismo e l'impressionismo in Germania. Si preannuncia così una mostra fatta di paesaggi, di montagne, di ritratti e scene sociali, del rapporto dell'uomo con la natura; quella natura che attraverso grandi immagini fotografiche farà da sfondo alle opere. Temi quanto mai attuali, come ha ricordato Colasio, indicando che "l'uomo non è al centro della natura, ma è la natura al centro e l'uomo la deve rispettare". 

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