L'impresa aquilana Soalco si è
aggiudicata l'appalto relativo al consolidamento e al restauro
della chiesa di San Panfilo fuori le mura nel comune di Spoltore
(Pescara), in via del Convento.
I lavori, per un valore di 920mila euro, sono stati messi a
gara dal Provveditorato Opere Pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo
e la Sardegna. L'edificio di culto riaprirà al pubblico entro il
2024, la rigenerazione porterà molteplici benefici al territorio
della provincia di Pescara dal punto di vista culturale e
turistico, grazie alla riscoperta di un luogo identitario
fortissimo per gli abitanti del comune di Spoltore. Il complesso
monastico di San Panfilo fuori le mura sorge sulla collina
situata di fronte al centro storico di Spoltore ed è costituito
dall'ex-convento e dalla chiesa attigua.
L'intera storia del complesso può essere divisa in tre fasi
fondamentali: la prima, durante la quale la chiesa ricopre il
ruolo di Parrocchia del Castrum Spulturii (dalle sue origini
fino al XVII sec.); la monastica, durante la quale perde la
titolarità parrocchiale per diventare un piccolo e povero
convento; la mista o secolare, che parte dal secolo scorso fino
ai giorni nostri, durante la quale la chiesa viene
saltuariamente officiata, mentre il convento passa dalla
proprietà demaniale a quella della famiglia Cerulli.
La chiesa di San Panfilo Fuori le mura è, insieme all'omonima
chiesa Dentro le mura, il principale edificio di culto della
città di Spoltore. L'edificio è composto da tre navate di pari
altezza, di cui quella centrale più ampia, divise da archi a
tutto sesto, originariamente poggianti su colonne, poi inglobate
in pilastri rettangolari. L'abside è quadrata e la copertura
inclinata non è visibile dall'interno, per la presenza di un
controsoffitto ligneo cassettonato e decorato. In epoca Barocca,
l'interno è stato arricchito da altari, statue, stucchi e
affreschi.
"Siamo molto soddisfatti per questa commessa che ha anche il
significato di portare fuori dai confini aquilani le esperienze
e la professionalità maturate fin dal tragico terremoto
dell'Aquila del 2009", spiegano i componenti della famiglia
Albani che da tre generazioni coordina l'impresa Soalco.
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