Mancata regolamentazione degli
affitti brevi, sfratti e precarietà abitativa. Dal nord al sud
del Paese, "Unione Inquilini", sindacato italiano degli
inquilini e dei senza casa, ha lanciato l'iniziativa "Abbiamo un
Piano Casa" per chiedere l'interlocuzione con i prefetti delle
città per affrontare i nodi della questione, dopo che "dal
tavolo avviato nella sede del Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti dal Ministro Salvini - si legge in una nota - sono
state escluse le sigle sindacali degli inquilini, compresa la
stessa Unione Inquilini, impedendo così ai rappresentanti dei
precari della casa e degli eventuali beneficiari del Piano di
apportare un contributo significativo per rispondere ai reali
bisogni delle famiglie interessate".
Sarebbero 983mila le famiglie in povertà assoluta e in affitto
nel 2023, circa centomila in più rispetto al 2021.
Nello specifico, quello che l'Unione chiede, nelle parole del
segretario della sigla sindacale, Walter Rapattoni, è
"rifinanziare immediatamente per il 2024 il fondo sociale
affitti e per la morosità incolpevole cancellato dalla recente
Legge di Bilancio, Un finanziamento straordinario per i comuni
al fine di acquisire gli alloggi degli enti pubblici e privati
al fine di poter creare in tempi rapidi uno stock di abitazione
al fine di poter avviare percorsi reali per il passaggio da casa
a casa per i nuclei sotto sfratto". E inoltre "recuperare, a
partire dal 2024, le decine di migliaia di alloggi Erp, oggi
inagibili, per renderli immediatamente disponibili per
l'assegnazione, disporre l'apertura in ogni Prefettura di tavoli
per una gestione sociale delle esecuzioni, finanziare un piano
di incremento di alloggi di edilizia residenziale pubblica a
canone sociale, a partire dalla prossima legge finanziaria.
Abbiamo un Piano e la nostra voce in rappresentanza delle
persone che vivono questa drammatica situazione non può restare
inascoltata".
"I dati parlano chiaro nella loro nuda crudeltà - si legge nella
nota -: nel solo 2022, nella Regione Abruzzo il numero delle
sentenze emesse è stato di 1.408 (+66,43% rispetto al 2021); le
richieste di esecuzione sono state 1363 (+151,94% rispetto al
2021) e gli sfratti eseguiti 813 (+195,64% rispetto al 2021) con
picchi preoccupanti proprio nella città di Pescara con 1033
provvedimenti emessi con una variazione del più 99,04%, 772
richieste di esecuzioni con una variazione in aumento del più
196,92% e 536 sfratti eseguiti con una variazione del più
199,44%".
"Gli sfratti continuano incessanti - afferma Rapattoni -
nonostante i richiami del Comitato Onu sui diritti umani,
intervenuto più volte, su sollecitazione dell'Unione Inquilini e
a seguito di appositi ricorsi, ha chiesto, con atto formale, in
di ottemperare a quanto sancito da Patto internazionale sui
Diritti Economici, Sociali e Culturali (art. 11). La mancata
regolamentazione degli affitti brevi ha finito per svuotare i
centri delle città, gli inquilini, gli studenti non riescono a
trovare case in affitto".
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