Dall'indagine archeologica, il cui
responso arriverà a breve dalla Soprintendenza, si passerà a
mettere i mattoni entro il mese di giugno. La Snam è pronta a
dare forma alla centrale di compressione di Case Pente, a
Sulmona. Le operazioni preliminari, dei sondaggi e scavi
archeologici, si concluderanno a breve, come prevede la tabella
di marcia. Fisicamente il cantiere, che era stato allestito il
primo marzo dello scorso anno, entrerà nel vivo tra maggio e
giugno, il tempo di acquisire gli ultimi pareri. Intanto la
multinazionale ha acquistato tre turbine ibride. "Un ordine da
contabilizzarsi nel primo trimestre 2024 - ha reso noto la Baker
Hughes che si è aggiudicato l'appalto - attraverso il quale
fornirà tre treni di compressione azionate da turbine a gas".
Operazione che non convince la senatrice del M5S, Gabriella Di
Girolamo. "Parlano di transizione energetica per dirci che
continueranno a investire sulle fossili - denuncia la senatrice
- il punto è proprio questo: in tema di energia il governo
Meloni continua volontariamente a puntare sul passato, senza
rendersi conto della posta in gioco". Le turbine offrono la
possibilità di funzionare con gas naturale al 100% o miscele di
idrogeno al 10%.
Tuttavia, sull'argomento, intervengono anche i comitati
cittadini per l'ambiente. "La Snam continua ad ingannare
l'opinione pubblica facendo credere che i suoi metanodotti
possono trasportare idrogeno. In realtà si tratta di una
smaccata operazione di greenwashing perché le tubature per il
metano non sono idonee per il trasporto di idrogeno, essendo
quest'ultimo un gas più espanso e soprattutto corrosivo"-
scrivono i comitati sostenendo pure che "la linea adriatica
potrà anche essere "hydrogen-ready", ma non lo sono le condotte
che saranno collegate alla Linea Adriatica. Affinché la rete
metanifera italiana possa trasportare idrogeno bisognerebbe
sostituirla completamente, il che ovviamente non è possibile".
"La verità è che la Valle Peligna e l'intero appennino sono
diventati territori di sacrificio, al servizio esclusivo degli
interessi di una multinazionale, senza alcun vantaggio né
economico né occupazionale per la popolazione; ma avendone in
cambio, anzi, devastazione ambientale, rischi per la sicurezza e
la salute dei cittadini, e ulteriore impoverimento del tessuto
economico e sociale. E tutto ciò grazie alla complicità o, nel
migliore dei casi, alla inettitudine della quasi totalità della
nostra classe politica"- concludono i comitati.
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