Confronto a Lama dei
Peligni al centro visite "Maurizio Locati" del Parco Nazionale
della Maiella su temi di approfondimento dalla governance del
Parco, con l'avvio a breve del nuovo Piano, alla presentazione
dei risultati progettuali delle interazioni con aziende
produttive in capo agronomico e botanico.
In mattinata la presentazione del progetto "tecniche
innovative nella coltivazione dello zafferano in alta montagna:
lo zafferano di Pizzoferrato": l'incontro, coordinato dal
professore Aurelio Manzi, noto per le sue ricerche in ambito
storico ed etno-botanico, ha visto la partecipazione di Marco Di
Santo, responsabile dell'Ufficio Agronomico del Parco, del
docente di botanica farmaceutica dell'Università di Chieti Luigi
Menghini, , del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli e
del presidente dei Produttori Associati Zafferano, Franco
Ballone.
Nel pomeriggio è stato dato spazio alle aziende locali che
investono nella sostenibilità ambientale ed alle esperienze
imprenditoriali di ex studenti dell'ISS Algeri Marino, quali
'Sapori della Majella' di Domenico Imbastaro, 'Spinelli Conserve
Alimentari' di Paride e Morena Spinelli, 'La Guardata' di
Giorgia Teti. Il docente di economia politica presso l'Ateneo di
Chieti-Pescara, Luigi Sacco, ha rimarcato la necessità della
progettazione europea per l'accesso ad importanti fonti di
finanziamento pubblico nello start-up delle giovani imprese. Il
sindaco di Lama dei Peligni e vicepresidente del Parco, Tiziana
Di Renzo, e il vicesindaco di Casoli, Barbara Di Lauro, hanno
espresso viva soddisfazione per l'iniziativa auspicando la sua
prosecuzione a beneficio delle comunità locali.
Per il direttore dell'ente Parco, Luciano Di Martino, la
partecipazione ad eventi didattici con i giovani abitanti delle
comunità dell'area protetta rappresenta la base di lavoro per
costruire nuovi percorsi condivisi di conservazione della natura
ed economia sostenibile. La dirigente dell'Iss 'Algeri Marino,
Costanza Cavaliere ha rimarcato la necessità di ampliare la
conoscenza dell'area protetta per offrire nuovi legami
professionali che possano riscoprire le attività tradizionali
quale fonte economica di salvaguardia dallo spopolamento delle
aree interne.
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