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Responsabilità editoriale di ASviS
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È stato presentato il 28 gennaio, presso l’Università di Bologna e in streaming, il settimo rapporto Urban@it dal titolo “Chi possiede la città? Proprietà, poteri, politiche”, curato da Camilla Perrone, Annick Magnier e Massimo Morisi, docenti dell’Università di Firenze. Il volume del Centro nazionale di studi per le politiche urbane, pubblicato da Il Mulino e disponibile nelle librerie, concentra la propria analisi sui contesti urbani e la loro capacità di mobilitare, aggregare e realizzare progetti di miglioramento della vita individuale e collettiva, soprattutto in considerazione della capacità di creare un ambiente ideale per accogliere le sfide del Piano nazionale di ripresa e resilienza e favorire il cambiamento sostanziale nelle proprie agende urbane locali e nazionali.
Urban@it ha messo sotto osservazione alcune delle principali città italiane secondo tre prospettive di ricerca che evidenziano come si siano andate evolvendo la configurazione dei poteri locali, le modalità di governance, le relazioni con soggetti e dinamiche internazionali di mercato, le forme, gli attori e le risorse della negoziazione e della regolazione sociale. Il Rapporto è suddiviso in due parti: la prima, intitolata “Chi possiede le città italiane” analizza le spinte innovative nonché le dinamiche di crisi locale, mentre la seconda, dal titolo “L’innovazione urbana tra mercato e regolazione sociale”, esamina tra l’altro lo sviluppo di reti sociali e fenomeni di rigenerazione urbana. Costituiscono parte integrante del Rapporto i Background papers che numerosi autori hanno prodotto per Urban@it.
I profili. Tre le matrici di osservazione considerate:
Le matrici di osservazione restituiscono un ritratto del Paese a mosaico che, al netto della pandemia e delle misure conseguenti, racconta come stia cambiando il “possesso” delle città in Italia, come esso si vada articolando e redistribuendo. Un contesto fortemente frammentato che influenza, condiziona e vincola l'innovazione urbana e il suo contributo a quella del Paese.
Il panorama italiano continua, dunque, ad essere caratterizzato da una grande differenziazione: forte dipendenza dal passato per alcune città, grandi cambiamenti e trasformazione sulla scia dell’innovazione per altre; presenza di antichi aggregati egemonici in alcune, assenza di assetti di potere consolidati in altre; mercati immobiliari dinamici e finanziariamente importanti caratterizzano alcune città, mentre in altre il mercato del mattone resta fermo o molto lento.
Le indagini trasversali. Urban@it ha provato poi ad integrare questo panorama molto variegato con alcune indagini di tipo trasversale:
Le quattro governance individuate. I risultati principali del documento fanno emergere una nozione di governance locale estremamente differenziata, articolata secondo quattro direttrici di caratterizzazione principali:
ll Rapporto conclude che il nostro si conferma un Paese privo di baricentri, ma caratterizzato da un ancoraggio molto forte alle proprie territorialità. Se ben sfruttata, la differenziazione dei contesti è una ricchezza e un parametro con cui la sfida dell’innovazione deve comunque fare i conti. All’evento di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e i sindaci di Napoli, Gaetano Manfredi, e di Bologna, Matteo Lepore.
di Monica Sozzi
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