Taglio delle emissioni di almeno il
55% al 2030 con priorità agli interventi per l'efficienza
energetica degli edifici, rinnovabili e mercato Ue delle
emissioni. E' il piano presentato dal vicepresidente della
Commissione Frans Timmermans. Il nuovo target al 2030 e
l'azzeramento delle emissioni al 2050 - si sottolinea nel piano
- significa risparmiare 100 miliardi di importazioni di energia
nei prossimi 10 anni e fino a 3mila miliardi entro il 2050.
L'obiettivo del 55% sarà inserito nella legge sul clima e
diventerà vincolante per l'Ue.
Il piano della Commissione è accompagnato da un'analisi di
impatto dei nuovi target e da una revisione della legge sul
clima, che già prevede emissioni zero al 2050. Per raggiungere i
nuovi obiettivi a 10 anni, le rinnovabili dovrebbero arrivare al
40% del mix energetico europeo, con un contributo al settore
trasporti che dovrebbe aumentare dal 6% di oggi al 24%,
l'obiettivo di efficienza energetica, oggi del 32,5%, dovrebbe
crescere fino al 39-40%.
"Dalla nostra valutazione di impatto - ha detto Timmermans -
emerge che per alcuni settori la transizione energetica sarà più
fattibile delle attese, come nel settore industriale, ma in
altri settori, come i consumi delle famiglie, sarà più
difficile. Ecco perché dobbiamo riservare particolare attenzione
ad affrontare i rischi come la povertà energetica e non
penalizzare nessuno".
"Per realizzare i nuovi obiettivi dovremo aumentare di 350
miliardi l'anno gli investimenti pubblici e privati rispetto al
periodo 2010-20 - ha sottolineato la commissaria all'Energia,
Kadri Simson -. Per questo incoraggio tutti a utilizzare al
meglio le risorse disponibili".
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