Costruire una rete europea per
sistemi agroalimentari sempre più sostenibili, rafforzando le
esperienze di agroecologia in corso nell'Unione e promuoverne la
diffusione e l'impatto. E' l'obiettivo di AE4EU, Agroecology for
Europe, il progetto H2020 triennale per affrontare le cinque
grandi sfide a cui l'agricoltura è chiamata a rispondere; vale a
dire l'erosione e il degrado del suolo, la qualità dell'acqua,
la perdita di biodiversità, la sicurezza alimentare e il
cambiamento climatico.
Grazie al suo approccio multidisciplinare e intersettoriale,
la rete sull'agroecologia includerà laboratori viventi,
infrastrutture di ricerca e spazi di apprendimento per
agricoltori, attori del mondo della ricerca e della società, gli
unici in grado di consentire una reale transizione. Partendo
quindi dalla creazione di un hub, in grado di favorire lo
scambio di conoscenze fra i diversi stakeholders, verranno
identificati scenari, fornendo indicazioni per migliorare la
capacità di adattare gli interventi politici a situazioni
territoriali specifici, tenendo in considerazione gli obiettivi
del Green Deal europeo, della strategia Farm to Fork e della
Pac. Il Crea con il suo centro di Agricoltura e Ambiente,
parteciperà alla realizzazione delle diverse azioni previste dal
progetto. " Fare agroecologia si può riassumere in tre
esempio", spiega il ricercatore e responsabile scientifico Crea
del progetto, Stefano Canali. Conservare le qualità del suolo
con lavorazioni meno intense o non lavorandolo affatto per
conservarne la fertilità organica e risparmiare combustibili
fossili. Ampliare la gamma delle coltivazioni, introdurre
varietà locali o allevare razze animali autoctone per conservare
la biodiversità, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici,
migliorare la qualità e la diversità del cibo e il legame delle
produzioni con i territori. Ridurre la distanza tra chi produce
gli alimenti e chi li consuma.
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