"Sono oggi ben 77 mila le persone
(undicimila in più negli ultimi 12 mesi), che risiedono in
Comuni lucani che non registrano la presenza di alcuna banca,
mentre sono salite a 105 mila le persone che risiedono in Comuni
con un solo sportello e pertanto a rischio di desertificazione":
sono i dati che emergono dall'ultima rilevazione, che risale a
dicembre 2023, dell'Osservatorio nazionale della First-Cisl.
"Anche il tessuto produttivo regionale - è scritto in una
nota - vede aumentare a 4.200 il numero delle imprese lucane
(535 in più negli ultimi 12 mesi) che hanno sede in Comuni che
non vedono la presenza di alcuna banca, mentre sono salite a
7.000 le imprese lucane che hanno sede in comuni con un solo
sportello bancario. Sempre agli ultimi posti risulta la
Basilicata nella speciale classifica per l'utilizzo da parte
della popolazione lucana dell'internet Banking, facendo
registrare un lieve miglioramento dal 32 al 36 per cento, contro
una media nazionale del 52 per cento. In sintesi, il 47 per
cento dei comuni della Basilicata non ha sportelli bancari sul
suo territorio; quattro municipi sono stati abbandonati negli
ultimi 12 mesi. Il fenomeno della desertificazione potrebbe
ulteriormente aggravarsi, raggiungendo rapidamente i tre quarti
dei municipi lucani: i comuni con un solo sportello sono infatti
il 27 per cento del totale.
Analizzando la superficie regionale per presenza di sportelli,
viene fuori che il 30 per cento del territorio della Basilicata
è stato colpito dalla desertificazione bancaria".
Il segretario della First-Cisl di Basilicata, Arnaldo
Villamaina, citando il segretario generale, Riccardo Colombani,
ha parlato di "allarme sociale, perché nel 2024 è previsto un
ulteriore peggioramento del fenomeno; i dati indicano che le
chiusure dipendono dalla volontà di tagliare i costi e non dalla
diffusione del digitale". Villamaina ha ribadito la necessità di
istituire un osservatorio regionale sull'attività bancaria.
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