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Rettore Napoli, sempre aperti a atenei palestinesi e israeliani

Rettore Napoli, sempre aperti a atenei palestinesi e israeliani

Bene ministro su non intolleranza.Rifaremo incontro con Molinari

NAPOLI, 21 marzo 2024, 19:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"La Federico II di Napoli ha da tanti anni collaborazioni con atenei israeliani e palestinesi.
    Lo facciamo in una logica di piena apertura delle Università, confermata oggi anche dal ministro Bernini nella riunione con la Crui, dove ha parlato della necessaria collaborazione e condivisione del principio di non intolleranza negli atenei". Lo ha detto all'ANSA il rettore della Federico II di Napoli, Matteo Lorito, precisando che il 4 marzo l'ateneo ha siglato un accordo di cooperazione con l'Università di Gerusalemme Al-Quds per la cooperazione nei campi dell'insegnamento, della ricerca scientifica e della formazione.
    "Collaboriamo da 15 anni - spiega Lorito - con diverse università palestinesi e israeliane, dagli atenei di Nablus in Palestina e ora questa a Gerusalemme, ma abbiamo anche rapporti di vecchia data anche con importanti università israeliane come il Technion, l'istituto Israeliano di Tecnologia, e il Weizmann Institute of Science. Noi non collaboriamo con gli Stati, ma direttamente con le università, sapendo che nelle facoltà c'è discussione, dialogo ma anche dissenso. Tutto questo significa però lasciare le porte aperte al dibattito. Questa posizione è condivisa anche dalla Crui e dal ministro Bernini, che ha parlato di collaborazione e condivisione e del principio di non intolleranza. Oggi considero questo un punto di incontro molto importante".
    Tornando sul dibattito alla Federico II con il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, annullato dopo le proteste dei giovani, Lorito ha detto che "la piena libertà degli atenei significa apertura a tutti senza militarizzazione, nè forze dell'ordine, ma nelle università ci vogliono anche regole di dibattito aperto. So che i giovani sono fortemente motivati da un punto di vista politico ed emotivo su un conflitto così duro, è naturale, perché l'università è lo specchio della società. Ma in quel caso il tema non era Isreale e Palestina, ma il Mediterraneo, con Molinari che ha scritto come sia conteso da tante potenze. Nelle università tutti possono esprimere le proprie opinioni ma non si può dire a qualcuno non puoi entrare a parlare, come hanno fatto con Molinari. Tutti vediamo quello che accade a Gaza e siamo sconvolti, ma non possiamo accusare chi viene a fare un dibattito. Se dicessi che l'origine di Molinari non gli consente di parlare negherei il senso dell'università, è un dibattito che avrebbe arricchito tutti.
    Non possono esserci preclusioni, è inaccettabile. Ora pensiamo di riproporre quel dibattito, con il direttore Molinari che ci farà sapere la sua disponibilità. Faremo un incontro per tutti quei ragazzi che hanno atteso inutilmente".
    Parlando in particolare della runione della Crui, Lorito già a Roma aveva detto che "c'è stata una grande unità di intenti nel condannare gli episodi di intolleranza, le università sono aperte all'espressione di tutti, devono essere una casa di libertà, massima apertura, massimo dialogo, dobbiamo fare sì che gli episodi di intolleranza come quello avvenuto a Napoli non ci siamo. La situazione è molto diversificata da ateneo ad atenei ma si tratta sempre di minoranze piccole: a Napoli 250 ragazzi volevano assistere al dibattito e 20 lo hanno impedito. Bisogna ascoltare tutti, l'università è la casa dove si deve parlare di tutto e con tutti. Il clima è sereno, certo tutto è un po' più complicato, faremo eventi con prenotazioni e inviti, questa è la conseguenza più triste. Abbiamo appena chiuso le prenotazioni per Geolier, 500 posti prenotati in pochi secondi.
    All'università di Napoli non c'è antisemitismo, lavoriamo e parliamo con tutti. Noi abbiamo collaborazioni con le università israeliane e interrompere questi rapporti è quanto di più sbagliato, come le abbiamo con gli atenei palestinesi: se chiudiamo questi ponti è finita".
   

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