"Sebbene la connettività e gli
strumenti digitali siano stati molto importanti per garantire la
continuità delle attività formative, ci sono comunque
conseguenze negative sul fronte sociale e psicologico", e "credo
si stia assistendo a un impoverimento delle conoscenze e delle
capacità relazionali di studenti e professori a causa della
distanza sociale e dell'uso prolungato del digitale in
sostituzione delle attività didattiche in presenza. Dobbiamo
guardare al futuro in modo innovativo, cercando di trovare
soluzioni creative senza perdere l'insegnamento del passato". Lo
ha dichiarato la ministra dell'Università e della Ricerca, Maria
Cristina Messa, intervenendo all'evento "International UNESCO
Chairs Forum on the Futures of Higher Education", organizzato da
Unesco e il Padiglione Italia di Expo Dubai 2020 in occasione
della Giornata Internazionale dell'Educazione. "Dobbiamo salvare
gli effetti positivi della transizione digitale, tenendo
presente che nulla può sostituire il contatto, la presenza che
giocano un ruolo così importante nei processi educativi,
soprattutto per le giovani generazioni".
"La pandemia da COVID-19 ha accelerato tutti i processi
digitali, portando a usare quotidianamente l'e-teaching e
l'e-learning, così come il telelavoro e la telemedicina
sperimentale, cambiamenti che non sono temporanei ma che
influenzeranno significativamente il nostro futuro", ha detto la
ministra. "Abbiamo bisogno di una conoscenza più
interdisciplinare, di superare i confini tra le varie
discipline, per affrontare e risolvere o mitigare le attuali
sfide globali", ha evidenziato. "Non possiamo poi dimenticare le
aree meno sviluppate del mondo: il rischio di aumentare
ulteriormente il divario tra il nord e il sud del mondo anche a
causa del divario digitale e infrastrutturale è una minaccia
seria, da considerare attentamente nelle politiche
internazionali".
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