L'Istituto nazionale di Salute
(Ins) della Colombia ha lanciato un'allerta per il numero in
crescita di intossicazioni per consumo di ipoclorito, ammoniaca,
detergenti, creolina, disinfettanti e acido borico, che vengono
ingeriti con l'errata idea che possano curare e proteggere dal
contagio da coronavirus. Lo riporta il sito del quotidiano El
Tiempo. Queste sostanze sono comunemente utilizzate per le
attività di pulizia o disinfezione, tuttavia questo aumento
delle intossicazioni "si verifica perché le persone spesso
credono nelle leggende urbane o nelle false notizie relative a
presunti farmaci e trattamenti per combattere la Covid-19", ha
affermato Franklin Prieto, direttore della sorveglianza
epidemiologica dell'Ins. L'Ins indica che sebbene gli
avvelenamenti con sostanze psicoattive siano diminuiti durante
la pandemia, è stato rilevato che tra il 3 marzo e il 15 giugno
c'è stato un aumento del consumo dannoso di questi prodotti
chimici usati per la pulizia e la disinfezione, "cosa che ha
portato a un monitoraggio speciale sull'uso di questo tipo di
sostanze ". In particolare, ci sono state 2.396 intossicazioni
da sostanze psicoattive, che rappresentano il 29,8% del totale;
1.925 intossicazioni per farmaci (23,9%); 1.648 per pesticidi
(20,5%); 1.411 casi di altre sostanze chimiche (17,5%); 377 per
solventi (4,7%); 182 per gas (2,3%); 82 per metanolo (1,0%); e
19 per i metalli (0,2%). I dati dell'istituto evidenziano che
nel primo semestre di quest'anno, sono stati registrati 544 casi
di avvelenamento da ipoclorito (38,6%). Seguono altre sostanze
come disinfettanti e detergenti con 106 casi, che rappresentano
il 12,24%. I dipartimenti con il numero più alto di questi
casi sono Guainía (6,7%), Amazonas (2,5%), Barranquilla (2,7%),
Atlántico (2,6%), Nariño (2,9%), Vaupés (2,2%), Sucre (2,9%),
Risaralda (2,6%), Norte de Santander (2,3%) e Putumayo (2,4%).
L'Associazione colombiana della Salute pubblica ha lanciato un
appello ai cittadini colombiani a non automedicarsi e a non
utilizzare "sostanze il cui effetto contro Covid-19 non è
dimostrato o che hanno persino caratteristiche controproducenti
o tossiche".
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