"Il fascicolo sanitario nazionale è
un punto d'arrivo fondamentale per prevenire e arginare grandi
fenomeni come è l'attuale pandemia. Se noi lo scorso anno, già
nel mese di ottobre, avessimo avuto tutti i dati disponibili
sugli accessi ai pronto soccorso e le segnalazioni sulle
polmoniti registrate in Italia, immediatamente si sarebbe accesa
una luce rossa. Perché oggi, a consuntivo, registriamo che c'era
un'anomalia in quel
fenomeno, quantificabile in circa il 30% di casi in più
rispetto agli anni precedenti. Ora si deve pensare che mentre
l'attività di cura è completamente nelle mani delle Regioni,
probabilmente occorre che ci sia un soggetto, che, in
collaborazione stretta con le Regioni, abbia una visione
complessiva che consenta di poter fare un'attività di previsione
e di prevenzione rispetto a grandi fenomeni come sicuramente è
la pandemia". A dirlo è David Vannozzi (Cineca), intervenuto al
webinar su "Laboratorio di riprogettazione del SSN".
"Il Covid ci ha costretto ad alzare molto di più lo sguardo
sulla prevenzione. Così abbiamo capito che raccogliere dati,
integrarli, utilizzarli, il tutto in modo anonimo, per attività
di sorveglianza e di prevenzione e un passaggio decisivo. Nel
protocollo che stiamo per firmare con il ministero della Salute,
un protocollo aperto al quale le "in house" regionali possono
aderire, un punto centrale è proprio la possibilità di
raccogliere dati, anonimizzarli e integrarli, per realizzare una
puntuale piattaforma tecnologica a supporto del SSN, e dunque di
progettare una piattaforma che integri tutti i dati possibili,
anche di altre piattaforme, per avviare progetti sperimentali di
analisi della popolazione. Se avessimo avuti questi dati a
disposizione all'inizio del Covid sarebbe stato agevole
costruire le mappe delle fragilità per capire quali erano i
soggetti da proteggere perché più di altri esposti alla
pandemia", conclude il direttore generale del Consorzio
Interuniversitario.
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