I Nas hanno individuato piattaforme
on line su server esteri e con gestori fittizi che mettevano in
vendita illegalmente medicinali soggetti a obbligo di
prescrizione e vendibili solo in farmacia, con principi attivi
ad azione dopante, antibiotica (come l'azitromicina),
antidolorifica e per il trattamento della disfunzione erettile.
Tra questi, c'erano anche i medicinali a base degli
antimalarici clorochina e idrossiclorochina e degli antivirali
lopinavir e ritonavir. Tutti principi attivi dei quali l'Agenzia
Italiana del Farmaco ha vietato da luglio l'utilizzo per il
trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi sperimentali
clinici.
In alcuni casi, i medicinali venivano presentati facendo
riferimento a non meglio indicati studi scientifici che
avrebbero dimostrato l'efficacia di questi nella cura della
malattia da coronavirus Sars-CoV-2.
Con i provvedimenti ora eseguiti, salgono a 112 i siti
oscurati dai carabinieri del Nas dall'inizio dell'emergenza
pandemica. Gli investigatori ricordano che la vendita e
l'acquisto di medicinali con obbligo di prescrizione attraverso
internet sono vietati dalla normativa italiana, e sono
estremamente pericolosi per la salute: l'acquirente non può
conoscere né la reale composizione dei farmaci, né le corrette
modalità di produzione e conservazione, né gli effetti della
loro assunzione.
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